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REGGIO, AL VIA I CORSI PER ASSAGGIATORI DI VINO – SEMINARIO DI PRESENTAZIONE AD AGRARIA.

Da Martedì’ 16 Novembre parte il XIII Corso per Assaggiatori di Vino organizzato e indetto dalla
sezione ONAV (Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino) di Reggio Calabria. Il Corso, già da
tempo sold-out, non sarà l’unico dell’Anno Didattico 2021/2022 e si terrà presso la sala meeting del
Torrione Hotel a Reggio Calabria.
I corsi ONAV sono abilitanti per il conseguimento della Patente di Assaggiatore di Vino ai sensi del
DPR 8/7/1981 n. 563.
Proprio per rendere note le attività corsuali ONAV, nella giornata di Mercoledì 10 Novembre dalle
ore 11 presso l’Aula dei Seminari del Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi Mediterranea
di Reggio Calabria, si è tenuta la presentazione dei CORSI ONAV per Assaggiatori di Vino
2021/2022.
I corsi ONAV si articolano attraverso 15 lezioni teoriche e pratiche, in cui si cerca di far emergere,
ad ogni assaggio guidato e ad ogni lezione teorica, le potenzialità dell’Aspirante Assaggiatore in
ordine all’assaggio tecnico, facoltà che il candidato svilupperà in maniera del tutto naturale attraverso
un percorso di conoscenza integrale del mondo del vino e del contenuto sensoriale di esso.
Durante i lavori sono intervenuti: il Prof. Giovanni Enrico Agosteo, Direttore del Dipartimento
Agraria; il Prof. Antonio Mincione, Docente di Analisi Fisica e Sensoriale dei prodotti alimentari del
Dipartimento Agraria; il Prof. Rocco Zappia Docente di Viticoltura del Dipartimento di Agraria;
Carmelo L.Romeo, Delegato Provinciale ONAV ed Esperto Assaggiatore. Ha coordinato i lavori il
Dott. Andrea Calvarano Responsabile delle attività corsuali ONAV ed Assaggiatore Esperto.
I lavori sono stati introdotti dal Dott. Andrea Calvarano Responsabile delle attività corsuali ONAV,
che esponendo per sommi capi il percorso formativo Onav ha messo in luce che lo stesso sarà
impostato su due livelli paralleli, quello della conoscenza del vino dal punto di vista produttivo (vigna
e cantina) con tutte le innumerevoli fasi di produzione delle varie tipologie enologiche ed un
secondo livello, quello dell’assaggio tecnico e della valutazione sensoriale. Questi due livelli, secondo
Calvarano, anche se apparentemente slegati s’incontrano e s’incontreranno sempre, ad ogni lezione,
perché ogni accadimento che noi compiamo ha dei risvolti e delle incidenze sui profili sensoriali del
vino.
Il Prof. Agosteo ha dato avvio alle relazioni ponendo l’accento sull’importanza storica del vino sia dal
punto di vista del sostentamento dell’uomo, che da quello produttivo e sociale, citando il fatto che
storicamente le popolazioni antiche di Francia e Italia, essendo solite bere vino mettevano in luce,
come conseguenza, un carattere ben più gioviale e dinamico rispetto a quello delle popolazioni
nordiche dedite a bere birra, dal carattere molto più cupo. Ha poi messo in risalto il ruolo di
alimento del vino all’interno della civiltà contadina, che vedeva il vino come fonte energetica e lo
storico cambiamento del gusto del vino nel corso del tempo e di come le malattie della vite abbiano
influito nella perdita di molta di biodiversità e abbiano messo a serio rischio l’estinzione della vite. Il
Prof. Agosteo ha infine affermato che l’assaggio tecnico del vino rappresenta l’ultima fase di un
processo produttivo, che consente di fornire dei feedback a ritroso a tutti gli operatori che da monte
a valle sono inseriti nel processo produttivo del vino. Il Direttore del Dipartimento si è soffermato
anche sulla necessità di consolidare i rapporti tra il Dipartimento di Agraria e Onav, mediante, tra
l’altro, la stipula di una convenzione e che a breve avrà luogo un evento a carattere divulgativo, in
forma congiunta tra Onav e Dipartimento di Agraria.
E’ stata poi la volta del Prof. Antonio Mincione, Esperto di Analisi Sensoriale e docente di Analisi
Fisica e Sensoriale del Dipartimento Agraria, che ha illustrato con delle rappresentazioni concettuali
molto chiare e semplificate la tematica della metodologia analitica sensoriale. Il Prof. Mincione ha
rimarcato il fatto che il vino nasca da un lavoro di squadra che coniuga la produzione, la
trasformazione e la commercializzazione dei prodotti enologici e che l’esigenza di formare degli
esperti nel campo dell’assaggio tecnico nasca anche dal fatto che il consumatore si sia negli anni
evoluto. Il Prof. Mincione ha poi posto l’accento sulle tecniche di addestramento dei corsi di analisi
sensoriale e che, purtroppo, ancora sussiste una certa mancanza di educazione sensoriale. Secondo
Mincione, l’assaggiatore di vino deve essere in grado, attraverso l’analisi visiva, olfattiva e gustativa, di
rappresentare i descrittori sensoriali e l’addestramento verso questi principali descrittori sensoriali
può essere compiuto attraverso degli esercizi pratici; la memoria sensoriale a questo scopo si rivela
molto importante e fornire degli input percettivi iniziali, cioè dare l’ educazione sensoriale giusta a
livello di impostazione diviene fondamentale. Per il Prof. Mincione la conoscenza del prodotto uva
va associata parallelamente alla conoscenza del prodotto vino, ma queste a loro volta devono essere
associate alla conoscenza delle metodiche sensoriali ed il focus del Corso per Assaggiatori di Vino
deve consistere, in prevalenza, su un’analisi quantitativo descrittiva, cioè sulla identificazione di una
serie di descrittori sensoriali che vengono poi associati In maniera generalista a tante tipologie di
vino.
Il prof. Zappia, docente di Viticoltura presso il Dipartimento di Agraria ha illustrato ampiamente il
fatto che in Calabria vi sia da sempre una grande difficoltà a districarsi tra gli studi ampelografici e
genetici della vite, ed una difficoltà a districarsi in mezzo ad un patrimonio genetico così ampio,
dove storicamente c’è stata una fitta selva di sinonimi e omonimi che hanno ingenerato grande
confusione. Solo recentemente, secondo Zappia, grazie ai suoi studi in sinergia con l’Università di
Reggio Calabria e con la Prof.ssa Anna Schneider dell’Istituto di Virologia Vegetale di Grugliasco, si
è fatta un po’ di chiarezza specialmente in ordine al vitigno Greco, che sconta il fatto che per anni
moltissimi vitigni, a volte totalmente diversi tra loro, venivano identificati appunto come “Greci”. Il
Prof. Zappia ha posto in particolare l’accento sull’esigenza di colmare il gap tra la l’approssimazione
della piattaforma ufficiale regionale e le collezioni di vitigni (se ne contano più di 300) che sono
spesso appannaggio di privati.
La palla è poi passata a Carmelo Romeo, Delegato Onav, che ha illustrato l’importanza del vino nel
mondo, la sempre crescente domanda di qualità da parte dei consumatori e del ruolo svolto
dall’assaggiatore di vino nell’interpretare questa qualità in maniera corretta e l’aspetto emozionale
legato all’assaggio. Romeo ha poi illustrato il ruolo dell’Onav e dell’Assaggiatore di Vino ed il
contenuto divulgativo della sua azione, descrivendo il percorso formativo e le facoltà di analisi
sensoriale che si acquisiscono con la frequenza dello stesso.
Dopo brevi interventi dal pubblico, l’evento, caratterizzato da una grande interesse da parte
dell’uditorio, si è concluso.

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