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Il Parco Cocozza a Reggio Calabria deve ritornare in tempi brevi alla Città: insieme alle realtà territoriali per ridare vita a un luogo di speranza e inclusione

L’obiettivo è chiaro e condiviso: restituire il Parco alla Città di Reggio Calabria, affinché torni a essere il cuore pulsante del quartiere, uno spazio di bellezza e serenità per grandi, piccini e persone speciali.

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Questo sarà possibile grazie alla cooperazione di tutte le realtà locali: dai membri del Comitato ai cittadini, dall’avv. Maurizio Cacozza, padre della giovane Federica a cui è intitolato il Parco, fino ai volontari e alle associazioni che quotidianamente si dedicano al territorio.

UniReggio è pronta a contribuire, mettendo in campo competenze, energia e visione attraverso la creazione di una “cabina di regia” partecipata. Questo tavolo permanente permetterà a ogni voce di contribuire in modo costruttivo, creando uno spazio aperto al dialogo e alla progettualità condivisa, per agire insieme con un’unica bussola: il bene comune.

In un momento storico in cui Reggio ha urgente bisogno di potenziare i servizi essenziali, in particolare per bambini, famiglie e soggetti fragili, crediamo che solo uniti si possano raggiungere traguardi concreti.

“Non nei numeri ma nell’unità sta la nostra grande forza” e su questo principio UniReggio fonderà ogni azione futura. La strada è tracciata: adesso, insieme, possiamo percorrerla.

La dichiarazione del Vicepresidente del Comitato di Quartiere viale Calabria e viale Palmi, Vincenzo Pesce:

“Con grande entusiasmo oggi ho rimesso piede al Parco Cacozza, incontrando chi, con tanta voglia di fare e tanta gioia, ha come obiettivo ridare uno spazio ludico ai più piccoli del quartiere e un’area pulita, sicura, di svago e di relax per le persone anziane e speciali. Pur non conoscendo il territorio, il prof. Paolo Ferrara ha deciso di prendersene cura, affinché quel parco, fino a ieri abbandonato a sé stesso, possa tornare a vivere. A nome del Comitato di Quartiere del viale Calabria e via Palmi, le diamo il benvenuto.”

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