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Inaugurata ieri al Museo Marca di Catanzaro la mostra di Omar Galliani, potrà essere visitata fino al 31 dicembre. Il disegno protagonista

Si intitola “Il disegno non ha tempo”, un richiamo e un omaggio alla pratica artistica per cui il maestro Omar Galliani è conosciuto a livello internazionale: ogni singola opera non è una prova preparatoria, o un bozzetto, ma è un lavoro a se stante, alta espressione artistica. E da ieri pomeriggio, molte opere del maestro conosciuto e amato anche in Cina e in Russia, potranno essere ammirate al Museo delle Arti di Catanzaro – della Provincia di Catanzaro – fino al 31 dicembre prossimo.

La mostra è stata inaugurata oltre che alla presenza dell’artista, il direttore artistico del Museo Marca, Rocco Guglielmo, la curatrice e critica d’arte Vera Agosti, e l’editore Giampaolo Preiaro.

Il disegno di Galliani, spiega Rocco Guglielmo, riesce a dilatarsi al massimo le dimensioni, con pezzi che diventano monumentali, affonda le radici in quello rinascimentale – Leonardo da Vinci – ma non solo, in un dialogo con gli antichi maestri è fatto di amore, studio e confronto. “La sua abilità è anche nel coniugare culture diverse – ha affermato ancora – in molte opere che andremo a vedere, specialmente quelle degli anni ’90, con i mantra, c’è una perfetta commistione di esperienze orientali e cultura occidentale”.

Quello tracciato dall’esposizione è infatti di forte effetto che parla dei grandi temi dell’uomo: la natura, la vita, l’arte, la pandemia, la morte, la santità, sono tracciati sul foglio di carta o sulla tavola di pioppo.

La mostra presenta grandi opere significative del percorso dell’autore ma, dice la curatrice Agosti, “non possiamo definirla una antologica perché non c’è tutto, ma c’è molto – ha spiegato nel corso della presentazione dell’esposizione che ha preceduto il taglio del nastro la curatrice Vera Agosti -. Se qualcuno ancora può non conoscerlo, cosa difficile perché molto noto a livello internazionale, da questa esposizione ne uscirà con le idee chiare su chi è Omar Galliani, su quale è stato il suo percorso, la sua evoluzione”.

Il disegno ha un suo tempo di esecuzione che per l’artista si traduce in giorni e giorni, ore e ore di fatica. La pressione sanguigna modifica il segno, si imprime sul foglio di carta o sulla tavola di pioppo. Il lavoro è la prima religione di Omar Galliani; il disegno è il suo mantra, la sua pietra filosofale per l’immortalità.

Della mostra è stato realizzato un bellissimo catalogo edito dalla Prearo editore, a cura di Vera Agosti, con all’interno un suo saggio critico oltre a un’intervista e una poesia di Teodolinda Coltellaro.

“Il tempo del disegno è un tempo molto lungo – ha spiegato l’artista Omar Galliani -. Lo schizzo è un attimo ma può diventare infinito. In genere è sempre considerato il progetto di un’opera più importante, nel mio caso è proprio un’opera finita”.

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