Cronaca

Libera Vibo V. in Memoria di Filippo Ceravolo nel Giorno del Suo Compleanno

Il 4 maggio 2025, Filippo avrebbe festeggiato il suo 32° compleanno. Purtroppo, però, quelle candeline rimarranno spente per sempre, e la sua età si fermerà a 19 anni.

Pubblicità

La vicenda di Filippo Ceravolo è la storia di un giovane di questa terra, un ragazzo solare che, nonostante la sua giovane età, comprendeva il valore e la dignità del lavoro. La sua grande passione per il calcio lo aveva portato a giocare nelle giovanili della squadra locale. Questo amore per il gioco si esprimeva anche nella sua fervente fede calcistica per la Juventus, condivisa con il padre Martino. Insieme, erano tifosi appassionati. Accanto a loro vi era anche la sua fidanzata, e attorno a questi elementi – lavoro, famiglia, affetti e calcio – si snodava l’esistenza di questo giovane uomo.

La sera del 25 ottobre 2012, Filippo si trovava a Pizzoni per trascorrere del tempo con la sua ragazza, come tanti ragazzi della sua età. Il giorno seguente, la sua sveglia sarebbe suonata all’alba, poiché doveva recarsi a Reggio Calabria per lavoro, collaborando con suo padre nel loro banco di dolciumi.

Pubblicità

Tuttavia, quella sera, Filippo non farà ritorno a casa. La sua auto si era rotta e chiese un passaggio, un gesto che gli sarebbe costato la vita.

In quel momento, era in corso una faida di ‘ndrangheta tra famiglie rivali, e Filippo ne divenne una vittima innocente, salendo a bordo della Fiat Punto di Domenico Tassone, sedendosi nel posto del passeggero.

Mentre si avviavano, si stavano consumando gli ultimi chilometri della vita di Filippo. In pochi minuti, la tragedia colpì questa famiglia di Soriano.

Poco distante dal paese, nella zona di Calvario, l’auto fu bloccata. Un inferno di fuoco si scatenò. Qualcuno imbracciò un fucile caricato a pallettoni e sparò senza pietà verso Filippo. Due proiettili lo colpirono alla testa, mentre il giovane alla guida rimase illeso. Le ferite di Filippo erano gravissime e morì poche ore dopo in ospedale, tra la disperazione dei genitori e delle sorelle, a soli 19 anni.

Quest’anno, in occasione del compleanno di questo giovane della nostra terra, la famiglia ha deciso di portare un fiore al cimitero di Soriano alle ore 16:00, invitando chiunque voglia unirsi. Un fiore che simboleggia rinascita, cambiamento e corresponsabilità.

Questo gesto rappresenta un simbolo per chi attende ancora verità e giustizia. È un momento intimo che desidera trasformarsi in un atto collettivo, per riaffermare che la memoria deve essere un monito per le nostre coscienze e una spinta per le nostre scelte quotidiane, un impulso che può generare cambiamento.

Ci riuniremo per un abbraccio simbolico attorno a questa famiglia che, come molte altre, ha subito la violenza brutale della ‘ndrangheta. Questo è un modo per sottolineare che la memoria di Filippo non è un fatto privato, ma una storia che appartiene a tutta la comunità.

Per Filippo, per tutte le vittime innocenti della ‘ndrangheta e per ciascuno di noi, affinché possiamo vivere in luoghi liberi dalle mafie e da ogni forma di potere violento. Come ci insegna don Luigi Ciotti, dobbiamo essere consapevoli che “la parte giusta non è un posto in cui stare, ma un orizzonte sempre da raggiungere”.