FRODE NEL SETTORE DEGLI INCENTIVI ALLE IMPRESE
I militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, hanno dato esecuzione ad un
provvedimento di sequestro preventivo, emesso dal Tribunale di Crotone su richiesta della
locale Procura della Repubblica, nei confronti di una società crotonese attiva nel settore
turistico alberghiero e nel commercio degli articoli sportivi, per aver indebitamente beneficiato
di contributi europei tratti dal fondo POR Calabria Fesr 2007/2013 destinati al miglioramento
ed all’ampliamento delle strutture ricettive esistenti.
I titolari della predetta società, attraverso l’utilizzo di false fatture emesse da compiacenti
imprenditori operanti nel settore edile, hanno “gonfiato” le spese relative a lavori di
ammodernamento e ristrutturazione di un albergo nella Sila crotonese, ottenendo dalla
Regione Calabria (ente erogatore del finanziamento) fondi pubblici, per complessivi euro
1.221.825,00, dei quali euro 373.757,00 oggetto del citato provvedimento cautelare in quanto
ritenuti profitto del reato.
L’operazione odierna rappresenta la conclusione di una complessa attività d’indagine scaturita
dall’approfondimento di n. 6 segnalazioni di operazioni sospette pervenute dalla Banca d’Italia,
che ha consentito di disarticolare un sistema fraudolento ideato dai due fratelli amministratori
della società in parola finalizzato all’ottenimento illecito di erogazioni pubbliche e segnalare,
nel corso del 2019:
- all’Autorità Giudiziaria ordinaria 9 soggetti, per il reato di truffa aggravata per il
conseguimento di 5 finanziamenti pubblici destinati ad altrettante società operanti nel settore
turistico, e 2 funzionari pubblici incaricati del controllo presso la Regione Calabria, per il reato
false attestazioni rese nell’esercizio delle loro funzioni; - all’Autorità Giudiziaria contabile un danno erariale complessivamente quantificato in
1.912.519,00 euro,
sono stati interessati, altresì, gli Enti pagatori (Regione Calabria ed Invitalia) i quali hanno
provveduto alla revoca dei finanziamenti erogati.
Con riguardo in particolare ai profili di natura contabile la Procura Regionale della Corte dei
Conti di Catanzaro, nel giugno 2020, ha emesso nei confronti della società in argomento un
provvedimento di sequestro conservativo che ha riguardato 14 beni immobili situati tra Crotone
e Cotronei, conti correnti e quote societarie per un valore di euro 1.221.825,83.
All’esito del processo di primo grado, nello scorso mese di marzo, i Giudici Contabili hanno
condannato gli amministratori della società al pagamento alla Regione Calabria, a titolo di
risarcimento, del danno erariale di euro 592.382,73.
L’attività, condotta con efficacia e concretezza dalla Guardia di Finanza, testimonia l’attenzione
investigativa a contrasto delle frodi nel settore degli incentivi alle imprese, anche a tutela degli
imprenditori che operano nel rispetto della Legge e che sono danneggiati dalla concorrenza
sleale di chi agisce nell’illegalità.