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ON. Flora Sculco sulla Giornata internazionale contro la violenza sulle donne: “Serve andare oltre il 25 novembre!”

Anche quest’anno, il 25 novembre, viene celebrata la Giornata internazionale contro la violenza
sulle donne.
Una data che è entrata stabilmente nella memoria comune e in tale occasione, ovunque, si
realizzano convegni e momenti di incontro e di dibattito su un fenomeno che desta sempre più
allarme e preoccupazione per la crescita dei casi che si registrano di anno in anno.
Ciò rivela la debolezza e la mancanza di appropriate ed efficaci azioni e politiche di contenimento.
Questo fenomeno criminoso, purtroppo, nella nostra regione, rimane spesso sommerso e seppellito
fra le mura domestiche, e la mancata denuncia da parte di tante vittime riduce anche l’attenzione
che l’opinione pubblica dedica a questo tema.
Il dramma della violenza sulle donne non può e non deve essere separato da una analisi della
condizione generale femminile nella società in cui vive.
Ciò che preoccupa oltre i casi di violenza diretta è la mancata emancipazione della donna in Calabria,
che certifica un “ritardo” culturale e sociale e che riduce il suo ruolo nella società.
Una “riduzione” che mina alla base la “libertà” delle stesse donne, sempre meno economicamente
indipendenti e sempre più costrette e confinate in un ruolo marginale, ridotte spesso alla sola
dimensione familiare e non supportate da una rete di servizi di cura e di assistenza anche, ma non
solo, per la prima infanzia, che le consentano di conciliare tempi di vita e tempi di lavoro.
In Calabria lavora solo una donna su tre. Il 65% delle madri con figli piccoli non cerca e non è
disponibile al lavoro per motivi che sono legati alla cura ed alla maternità. Sono cifre e numeri che
restituiscono la fotografia drammatica della condizione della donna in Calabria, privata della
opportunità di partecipare al mondo del lavoro, confinata fra le mura domestiche, sempre più sola
e perciò, spesso, vittima di soprusi e di violenza.
Un vero e proprio dramma sociale ed economico che non può essere più ignorato e sottovalutato,
ma rispetto al quale è necessario intervenire con azioni e misure concrete e con risorse che ora sono
messe a disposizione dal Piano nazionale di Ripresa e Resilienza.
Serve dare forza ai centri antiviolenza che con grande spirito solidaristico e fra innumerevoli
difficoltà continuano ad operare in Calabria.
Serve, ancora, investire sulla realizzazione di quelle infrastrutture sociali essenziali senza le quali
sarà inibita e preclusa la piena partecipazione delle donne al mondo del lavoro.
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Serve sensibilizzare ed educare, per abbattere quegli stereotipi di genere che rappresentano ancora
oggi una vera e propria barriera architettonica alla piena emancipazione ed alla crescita culturale
della nostra società.
Serve andare oltre il 25 novembre!
On. Flora Sculco

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