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Catanzaro: svolto con successo l’incontro dal titolo “Chiesa e convento di Santa Maria della Stella: un gioiello invisibile”

Si è svolto con successo, sabato 27 aprile, l’incontro dal titolo “Chiesa e convento di Santa Maria della Stella: un gioiello invisibile”, organizzato dall’associazione CulturAttiva. L’iniziativa, dedicata ad uno dei luoghi di culto più interessanti e meno noti della città di Catanzaro, si è svolta all’interno della chiesa di Santa Maria della Stella, proprio per consentire al pubblico di ammirare la sua bellezza ed il fascino delle sue decorazioni e delle opere d’arte che essa ospita. L’incontro ha visto la partecipazione di: don Maurizio Franconiere, incaricato per i beni culturali della Diocesi Catanzaro – Squillace; Francesca Ferraro, architetto; Alessandro Mercurio, architetto (specializzato in storia e conservazione dei beni architettonici e ambientali). Ha moderato Angela Rubino, presidente dell’associazione CulturAttiva.

“La chiesa di Santa Maria della Stella e il suo convento, fondati nel XVI secolo hanno svolto un ruolo importante nel contesto religioso e anche sociale della nostra città – ha affermato Angela Rubino – essi sono testimoni di un passato che non c’è più, ma che non va dimenticato. Soffermarsi a riflettere sul ruolo storico, sulle caratteristiche e sul contesto storico di riferimento di questi luoghi ci aiuta a restituire un racconto corretto ed esaustivo del nostro territorio. Ecco perché abbiamo fortemente voluto questo incontro”.

Le relazioni degli esperti hanno condotto il pubblico in un viaggio ideale in una Catanzaro di altri tempi, oramai scomparsa per via dei cambiamenti socio-culturali e anche strutturali.

A don Maurizio Franconiere il compito di illustrare le caratteristiche e le finalità dell’Ufficio Beni Culturali della Diocesi per chiarire che l’Ufficio ha come principale finalità quella di offrire la propria collaborazione alla diocesi e agli gli enti ecclesiastici posti sotto la sua giurisdizione in tutto ciò che riguarda la conoscenza, la tutela e la valorizzazione, l’adeguamento liturgico e l’incremento dei beni culturali ecclesiastici e dell’arte sacra, al fine della progettazione e programmazione di attività e interventi su edifici storici e non solo. Inoltre esso mantiene i contatti e collabora sia con le Soprintendenze competenti per territorio, secondo le procedure previste dall’Intesa stipulata tra la CEI (Conferenza Episcopale Italiana) e il Ministro per i beni e le attività culturali, sia con altri organi delle Pubbliche Amministrazioni competenti in materia di beni culturali, secondo le procedure previste da eventuali altre intese.

Con la relazione dell’architetto Francesca Ferraro si è entrati nel vivo del convegno, partendo da un’introduzione dedicata ai conventi femminili di cui “Catanzaro vanta una ricca storia. Quattro i monasteri delle donne che hanno lasciato un segno indelebile nella città. Dalla fondazione del più antico Monastero di Santa Chiara nel XIII secolo, alla costruzione del Monastero di Santa Maria della Stella, nel XVI secolo”. L’architetto Ferraro ha proseguito descrivendo il ruolo svolto da quest’ultimo lungo i secoli: esso “ha rappresentato un importante centro di culto e devozione per i cittadini di Catanzaro e ha svolto varie funzioni. Nei secoli XVII e XVIII fu un importante centro religioso e culturale e nel XIX secolo, fu un luogo di accoglienza e formazione. Il declino sopraggiunse dopo

l’Unità d’Italia a causa della soppressione degli ordini religiosi e dell’abbandono degli edifici. Negli ultimi decenni, grazie a importanti interventi di restauro e valorizzazione, il Convento della Stella ha intrapreso un nuovo percorso di rinascita e rilancio”. La Ferraro ha anche offerto degli spunti per una prospettiva di ulteriore rilancio di questa importante istituzione storica che potrebbe diventare “un polo culturale di riferimento per la città di Catanzaro”, ricollegandosi al suo illustre passato e sfruttando le sue innumerevoli potenzialità, come “la sua centralità nel nucleo antico della città e la sua ampiezza”. Tra le “suggestioni” offerte dall’architetto Ferraro c’è anche il recupero dell’arte della seta che, nel XIX secolo ha rappresentato per il convento della Stella un’importante attività di produzione di pregiati manufatti, collegata alla grande vocazione della città di Catanzaro per questa nobile arte, fin dalla sua fondazione.

Anche l’architetto Alessandro Mercurio si è soffermato sulla storia del monastero e della chiesa di Santa Maria della Stella, focalizzandosi principalmente su quest’ultima. Essa presenta una pianta tipica delle chiese francescane del tardo cinquecento, dunque è ad aula unica, con cappelle laterali che ospitano opere pittoriche di grande pregio. Tanto che alcune di esse posseggono dei timbri in cera lacca in quanto individuate come opere da trasferire a Napoli per preservarle quando, nel periodo murattiano, la chiesa fu chiusa al culto. Tra le opere d’arte di pregio sono da annoverare anche le statue lignee del XIX secolo che ritraggono Santa Fara e San Giuseppe e l’organo mobile del XVIII secolo. L’architetto Mercurio, nella sua relazione, ha menzionato anche i bellissimi fastigi in legno settecenteschi in legno intagliato stuccato e dipinto che completano gli altari in marmo su ciascun lato della chiesa. Ad essi si aggiunge “l’altare maggiore in legno dorato e argentato con fastigio decorativo in stucco e tela con l’immagine dell’Assunta sulla parete di fondo”.

Insomma un luogo di culto davvero splendido che vanta, insieme al suo monastero, una storia lunga ed importante, essenziale tassello per un racconto completo della storia di un territorio, il nostro, ricco di “gioielli invisibili” tutti da riscoprire.

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