Lamezia: L’Associazione Antiracket ALA Sostiene Simone Aiello in Tribunale
L’Associazione Antiracket Lametina ALA ha manifestato il proprio sostegno all’imprenditore e socio Simone Aiello, che è stato ascoltato ieri dal Tribunale Collegiale Penale di Catanzaro nell’ambito di un procedimento scaturito dalla sua denuncia di minacce subite.
«Nel pomeriggio di ieri, il nostro socio Simone Aiello ha testimoniato davanti al Tribunale Collegiale Penale di Catanzaro. La sua deposizione ha riguardato le intimidazioni ricevute da alcuni individui durante i lavori edili condotti dalla sua azienda», ha dichiarato l’associazione.
Il comportamento di Aiello è stato definito esemplare: sin dall’inizio di questa difficile vicenda, ha prontamente denunciato l’estorsione e ha collaborato attivamente con le Forze dell’Ordine, ribadendo con fermezza i fatti e i nomi coinvolti durante la testimonianza di ieri. Accanto a lui, molti soci di ALA, colleghi imprenditori e amici, hanno dimostrato il loro supporto.
Questa testimonianza rappresenta un momento cruciale in un lungo percorso di responsabilità intrapreso anni fa, con ALA che ha accompagnato Aiello sin dalla denuncia, durante le fasi più complesse del procedimento e ieri, con una nutrita presenza di imprenditori associati in aula. Un gesto che sottolinea l’importanza di non sentirsi soli quando si decide di denunciare.
La situazione di Aiello si inserisce in un contesto più ampio di lotta al racket e all’usura nella regione. Ieri, un ulteriore passo significativo è stato compiuto con la firma, in Prefettura, di un nuovo Protocollo contro l’usura e l’estorsione, siglato da istituzioni, forze dell’ordine, parti sociali e associazioni, tra cui ALA. Questo accordo rafforza le misure di protezione e supporto disponibili per gli imprenditori, evidenziando il ruolo fondamentale delle associazioni antiracket nel promuovere fiducia e vicinanza.
Attraverso il proprio sportello operativo presso il Civico Trame di Lamezia Terme, ALA offre accoglienza, orientamento e assistenza a chi decide di denunciare o teme pressioni illecite. L’esperienza accumulata nel tempo dimostra l’esistenza di una rete solida, capace di sostenere chi sceglie di rompere il silenzio e difendere la propria libertà economica.
La testimonianza di Aiello conferma che denunciare è possibile e giusto, rappresentando una scelta di responsabilità nei confronti della propria attività e della comunità. ALA continua a sostenere con fermezza questa posizione, sottolineando che preservare l’economia sana del territorio è un dovere collettivo e che ogni imprenditore ha l’opportunità di non voltarsi dall’altra parte.

