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VIDEO – Odori Nauseabondi a Gioia Tauro: Scoperta un’Illegale Gestione di Rifiuti

Numerose segnalazioni da privati cittadini hanno allertato l’Arma dei Carabinieri e le autorità locali riguardo a odori sgradevoli che pervadevano la piana di Gioia Tauro, peggiorati dalla presenza di fumi e dall’aria irrespirabile, soprattutto nei giorni ventosi. Per indagare su queste esalazioni, i Carabinieri della Stazione di Gioia Tauro, coadiuvati dal Nucleo Operativo Ecologico di Reggio Calabria, hanno individuato un terreno nel comune di Seminara. Qui sono state rinvenute circa 70 tonnellate di compost non fermentato, portando alla denuncia in stato di libertà di due proprietari di un’azienda di smaltimento rifiuti, accusati di deposito incontrollato e combustione illecita di rifiuti organici.

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Dall’analisi delle pratiche aziendali, è emerso che i materiali venivano gestiti in modo irregolare: i rifiuti organici venivano accatastati senza seguire le procedure di trattamento previste dalla legge, per poi essere venduti a agricoltori locali come “compost”. Tuttavia, il prodotto commercializzato non era un fertilizzante naturale pronto all’uso, ma un materiale in fase di maturazione, capace di emettere esalazioni sgradevoli e potenzialmente tossiche.

In aggiunta, i Carabinieri hanno documentato episodi di combustione irregolare dei residui, una pratica che contribuisce a liberare sostanze nocive, compromettendo l’aria e il suolo. Tale comportamento non solo configura reati ambientali, ma rappresenta anche una minaccia per la salute pubblica, la qualità delle coltivazioni e la sicurezza alimentare.

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L’area dell’azienda è stata sequestrata, con cumuli di rifiuti organici in diversi stadi di decomposizione e segni evidenti di combustione. Le operazioni di bonifica, condotte in collaborazione con i Vigili del Fuoco, sono durate oltre sette giorni, consentendo di contenere le esalazioni.

Attualmente, sono in corso accertamenti tecnici per valutare l’impatto ambientale e ricostruire la filiera di distribuzione del materiale irregolare. Si ricorda, infine, che gli indagati devono essere considerati innocenti fino a sentenza definitiva, in conformità al principio della presunzione di innocenza.