Il Festival Caudex – Visioni Letterarie celebra la Giornata internazionale dei diritti umani con il ricercatore e attivista libanese Robert El Asmar e la poetessa siriana Maram Al Masri
Lamezia Terme, 12 dicembre 2025 – Una serata intensa e profondamente emozionante ha animato il Teatro Grandinetti: il Festival Caudex – Visioni letterarie ha scelto la Giornata Internazionale dei Diritti Umani per mettere al centro storie di dolore, resistenza e rinascita, incarnate dalle voci di Robert El Asmar e Maram Al Masri.
Al centro dell’evento la messa in scena del libro “Beirut‑Verona. Sola Andata” di El Asmar, il racconto autobiografico di un giovane costretto a fuggire da Beirut e a confrontarsi con nuove forme di violenza e di perdita. Sotto la direzione artistica di Sabrina Pugliese, la scenografia ha offerto immagini forti ed evocative: lenzuoli bianchi strappati che celavano cartelloni con scene di guerra e inserti testuali — “dalle crepe arriva luce” — a ribadire il doppio registro della ferita e della speranza. Un prologo sonoro di un minuto e mezzo, fatto di boati e rumori di aerei, ha catapultato il pubblico nell’urgenza del racconto.
La vicenda, che ha per protagonista lo stesso autore, è stata restituita con forza dall’ensemble di attori — Eugenio Nicolazzo, Walter Vasta, Angela Gaetano, Vincenzo Muraca e Ruggero Chieffallo — capaci di dare voce all’innocenza spezzata e al dolore personale trasformato in denuncia. El Asmar ha spiegato di aver adottato il metodo della cronaca per mantenere un distacco oggettivo, trasformando però il suo testo in un messaggio di respiro universale: «la vita è solo andata», e la vera fede è credere nell’umanità, nella libertà e nella tolleranza. Nato come atto terapeutico dopo il Covid, il libro è stato definito dall’autore stesso un’urgenza vitale, un bisogno di «morire e rinascere» attraverso la scrittura.
Il confronto con il pubblico, moderato da Sabrina Pugliese insieme all’assessore alla Cultura e alle Pari opportunità del Comune di Lamezia Terme Annalisa Spinelli e alla docente e critica letteraria Giovanna Vilella, ha scandito la missione degli autori: fare della parola uno strumento di testimonianza e di responsabilità civile.
Le musiche, curate da Vittorio Viscomi, Anna Russo e Antonio Fusto Petitto e accompagnate dalla voce di Eugenio Nicolazzo, hanno tessuto un accompagnamento poetico che ha amplificato l’impatto emotivo delle letture e delle scene.
Di grande intensità è stata anche la partecipazione della poetessa siriana Maram Al Masri, che ha recitato le sue poesie in arabo, offrendo al pubblico frammenti di vita, esilio e maternità negata. Le attrici Rosellina Aiello, Daniela Muraca e Rosy Vergori hanno tradotto in italiano le sue parole, permettendo a chi ascoltava di cogliere la profondità del suo messaggio: la scrittura come atto di coraggio che «si toglie la pelle». Momenti di grande suggestione sono stati rappresentati dalle letture di brani come “Arriva nuda la libertà”, “Anime scalze” e “I figli della libertà”, che hanno indagato la violenza invisibile e richiamato a una sensibilità empatica verso il prossimo.
La serata si è conclusa con un lungo applauso e un abbraccio collettivo ai due ospiti: testimonianze vive di resistenza che ricordano come il dolore più profondo possa trasformarsi in bellezza e impegno civile.

