Ultime Notizie

Ndrangheta. Operazione Gallicò della Direzione DistrettualeAntimafia di Reggio Calabria. Arrestati dalla Polizia di Stato edall’Arma dei Carabinieri 17 soggetti

Nella mattinata di oggi 22 febbraio, personale della Polizia di Stato e del Comando
Provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria, a conclusione di indagini
coordinate dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria – Direzione
Distrettuale Antimafia, diretta dal Procuratore Giovanni Bombardieri, ha dato
esecuzione, nell’ambito dell’operazione denominata “Gallicò”, a due ordinanze di
applicazione di misure cautelari nei confronti di 18 persone (16 in carcere, 1 agli
arresti domiciliari ed 1 obbligo di presentazione alla p.g.), indiziati, a diverso titolo,
e allo stato del procedimento in fase di indagini preliminari e fatte salve diverse
valutazioni nelle fasi successive, dei reati di associazione mafiosa, omicidio,
estorsione, usura, detenzione illegale di armi, intestazione fittizia di beni ed altro.
Oltre ai destinatari dei provvedimenti cautelari, nei due procedimenti penali
risultano indagati complessivamente 40 soggetti.
Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile e dalla SISCO della Polizia di Stato e
dal Nucleo Investigativo dell’Arma dei Carabinieri sotto le direttive della Procura
della Repubblica, eseguite sia con le classiche tecniche investigative, ma anche
con i più moderni strumenti d’intercettazione hanno permesso di ricostruire
dinamiche e assetti dell’articolazione di ndrangheta operante nel territorio di
Gallico, ricostruendone il ricorso ad atti intimidatori per l’imposizione del controllo
del territorio ed un diffuso sistema estorsivo, nonché l’ampia disponibilità di armi e
la gestione occulta di diverse imprese economiche. Allo stesso modo, sono state
ricostruite le dinamiche riorganizzative interne attivatesi per colmare i vuoti di
potere determinati dall’arresto di elementi di vertici avvenuti nel periodo dell’attività,
nonché le modalità di sostentamento ai detenuti, argomento, questo, percepito così
rilevante da essere oggetto di corrispondenza tra questi ultimi e gli indagati in
libertà.

2

Proprio in relazione al controllo criminale dell’area elementi significativi sono emersi
anche dalle indagini condotte dalla Sezione Omicidi della Squadra Mobile a seguito
dell’omicidio di CATALANO Francesco, avvenuto il 14 febbraio 2019, in relazione al
quale risultano attinti da misura cautelare CORSO Domenico Mariano e ZLATAN
Costel. L’evento, per come ricostruito dalle indagini, si inserisce proprio nelle
dinamiche che hanno caratterizzato – tra il 2017 ed il 2020 – il conflitto per il
controllo criminale del quartiere Gallico di Reggio Calabria, a seguito dell’arresto,
nel luglio 2018, di CRUPI Antonino. In particolare, dalle indagini condotte
sull’omicidio di CATALANO è emerso che il predetto, già condannato per
associazione a delinquere di tipo mafioso (operazione c.d. Olimpia), allorquando ha
cercato di assumere il comando di quel territorio, è entrato in contrasto con
CORSO Domenico Mariano che, già nel 2018, era assurto a principale referente
mafioso nella zona.
Si evidenzia che il predetto ZLATAN, poco dopo l’omicidio, ha fatto perdere le sue
tracce in Italia, trasferendosi nel Regno Unito, dove, nella mattinata odierna, è stato
rintracciato e tratto in arresto dalle autorità britanniche appositamente attivate
tramite il canale I-CAN del Servizio Cooperazione Internazionale di Polizia.
Sempre le indagini connesse all’omicidio CATALANO facevano emergere un giro di
prestito di denaro a tassi usurai, per il quale risultano attinti da misura cautelare 5
soggetti. Alcune delle vittime, titolari di esercizi commerciali, avevano fatto ricorso
agli indagati per far fronte alle difficoltà finanziarie connesse alla pandemia da
COVID-19 e relativo lockdown.
Tra le estorsioni contestate agli indagati figurano quelle ai danni dei responsabili di
un supermercato del quartiere Gallico, affiliato ad un noto marchio, con
l’imposizione di plurime assunzioni prima e successivamente della promozione
della moglie di uno degli indagati.
Ancora sotto il profilo del condizionamento delle attività economiche attraverso
condotte estorsive sono emerse infiltrazioni nel settore della panificazione
attraverso l’imposizione a rifornirsi di farina da un determinato rivenditore ovvero
l’impedimento ad un negozio di frutta di commercializzare il pane per evitare di fare
concorrenza al panificio di un indagato. Ancora è emerso l’imposizione ad una
impresa edile di affidare la posa del ferro ad una impresa segnalata da un indagato.
Le indagini hanno altresì dimostrato che il gruppo oggetto di investigazione ha
avuto la disponibilità di numerose armi, alcune delle quali oggetto di sequestro da
parte dei militari dell’Arma dei Carabinieri.
Contestualmente ai provvedimenti restrittivi personali, il GIP ha disposto il
sequestro preventivo di 4 società, tutte con sede a Reggio Calabria, fittiziamente
intestate a terzi, ma di fatto nella piena disponibilità degli indagati.

Facebooktwitterlinkedinrssyoutube
Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail