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Occhiuto scrive all’ Ordine dei Giornalisti su offese della giornalista Vicentina

Ho inviato una lettera al presidente nazionale dell’Ordine dei giornalisti, Carlo Bartoli, per chiedergli di intervenire nei confronti della giornalista in questione. 

Non si possono offendere i calabresi. 

Credo sia incivile, bruttissimo, offendere un bambino di sette anni solo perché è calabrese, dicendogli che siccome è calabrese non potrà avere un futuro in Calabria. 

Io lavoro perché anche i bambini possano avere un futuro nella loro Regione. 

Trovo questi pregiudizi odiosi e irritanti”.

Lo ha detto Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, parlando con i giornalisti a margine di una conferenza stampa a Torre Melissa (Crotone), tornando su quanto accaduto lo scorso 20 maggio, nel post-partita di Cosenza-Vicenza, durante una diretta dell’emittente locale veneta Tva.

testo dellalettera: “

Gentile Presidente,
il mestiere del giornalista è uno dei più apprezzati, dei più bramati tra giovani e meno
giovani, un mestiere nobile nei confronti del quale nutro profonda ammirazione e sincero
rispetto.
Avete il compito, arduo ma esaltante, di raccontare i fatti, i mutamenti della società,
gli avvenimenti più importanti del nostro tempo, a livello internazionale, nazionale e
locale.
Avete anche il privilegio di seguire tanti eventi, politici, dello spettacolo, della
cultura, di cronaca e sportivi. Eventi che magari dividono gli italiani, ma che
rappresentano momenti estremamente significativi per il Paese e per le singole comunità
che le vivono da protagoniste.
Le scrivo proprio in merito ad un fatto increscioso verificatosi a seguito di un evento
sportivo, una partita di calcio. Venerdì 20 maggio si è giocata, in Calabria, la sfida
Cosenza-Vicenza, valevole come match di ritorno dei playout del campionato nazionale
di Serie B.
Ecco la cronaca dei fatti.
Subito dopo la gara, che ha decretato la retrocessione in Serie C del Vicenza –
sconfitto per 2-0, dopo aver vinto, in Veneto, la partita di andata per 1-0 – davanti allo
Stadio Marulla di Cosenza un inviato della trasmissione “Terzo Tempo biancorossa”,
dell’emittente locale veneta Tva, Andrea Ceroni, intervista i tifosi per raccogliere
testimonianze post-partita.
L’inviato ferma un padre cosentino con il figlio di sette anni, entrambi sono
evidentemente felici per la vittoria della propria squadra del cuore. E il ragazzino esclama
“lupi si nasce”, in riferimento all’animale simbolo del Cosenza Calcio.

A quel punto la conduttrice da studio, Sara Pinna, risponde piccata: “E gatti si
diventa. Non ti preoccupare che venite anche voi in Pianura a cercare qualche lavo
Una frase insultante esaltata dal commento dell’inviato presente in Calabria: “Non male,
Sara”.
Dai due giornalisti, Sara Pinna in testa e Andrea Ceroni a rimorchio, un
atteggiamento indecente, nei confronti di un bambino, nei confronti di una Regione, nei
confronti di tutti i calabresi.
La frase pronunciata dalla Pinna trasuda razzismo, bullismo, violenza, stereotipi
dello scorso secolo.
Il video di questa triste scenetta sta facendo il giro del web, e non solo, e stanno
giustamente arrivando prese di posizione forti contro questi pseudo giornalisti.
Mi auguro che l’Ordine dei giornalisti da lei presieduto condanni in modo chiaro e
inequivocabile questo grave episodio, e che prenda immediatamente provvedimenti
disciplinari nei confronti di Pinna e Ceroni.
Simili intemperanze, a maggior ragione se commesse da chi fa il vostro importante
mestiere, e dovrebbe dunque garantire un’informazione corretta e quanto più possibile
imparziale, non possono passare sotto silenzio, e la vostra categoria tutta deve prendere
le distanze da comportamenti estranei alla deontologia professionale, all’educazione e al
buon senso civico.”

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