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Sociale? Crotone vive ancora l’anno zero

Gli ultimi fatti di cronaca accaduti a Biella ed a Civitanova Marche, purtroppo e sempre intrisi di sangue e morti violente, ci dicono che tali crimini si consumano ovunque, e quasi ogni giorno. Ma ci dicono anche che ormai, nella società di oggi, violenza e vittime di essa, si trasformano addirittura in un triste e poco edificante “spettacolo”, da registrare col cellulare e poi diffondere sui social. 

Siamo arrivati a questo, e non ci dobbiamo affatto meravigliare. 

La nostra società è malata, ed ha urgente e necessario bisogno di una “cura” che ne modifichi modi di pensare e di fare: in casa, al lavoro, a scuola e nei momenti  di svago e divertimento. 

Ma questo è un altro discorso, che merita un’attenzione ed un un approfondimento molto particolari. 

Ci ritorneremo. 

Ciò che invece mi preme dire adesso, a distanza di tempo e con cognizione di causa, è ribadire con fermezza e convinzione che Crotone non è affatto una città omertosa. Non lo è mai stata. 

Il problema è piuttosto un altro. 

La nostra città, come tante altre, vive una situazione ed una condizione sociale difficile, precaria e molto delicata, fatta di micro macro criminalità, arretratezza strutturale e culturale, disagio e povertà. 

Tutti fattori che inevitabilmente incidono poi su qualità e stile di vita, e che purtroppo, dispiace sottolinearlo, avrebbero bisogno di politiche sociali istituzionali molto più presenti e competenti, molto più disponibili e collaborative. Ma così non è, ed i risultati, negativi ovviamente, sono una brutta realtà. Si può affidare un paziente nelle mani di un “medico” che non è nemmeno laureato? Assolutamente no. Ecco, in quanto a sociale, Crotone vive ancora l’anno zero. Nonostante il Terzo Settore, possa contare da tanti anni ormai, su associazioni di veri professionisti, riconosciute, molto impegnate, e di grande valore. 

Gente che lavora in silenzio, dietro le quinte, 365 giorni all’anno, che di questo territorio conosce a menadito tutti i risvolti e le pieghe più nascoste. Ecco, si potrebbe e si dovrebbe ripartire da qui.

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