USB Sanita’ in Calabria, un commissariamento eterno che langue. Spese sanitarie di autunno sulle spalle dei cittadini
Una sanità regionale commissariata dal 2010 con un debito pubblico iniziale di 188.oo milioni di euro, oggi 2021, facciamo i conti con i 18 ospedali disfatti, quella medicina territoriale che doveva essere potenziata nemmeno a parlarne; l’assistenza domiciliare peggio che peggio; e gli ospedali provinciali smembrati dei vecchi reparti per le cure giornaliere; per fare posto all’emergenza.
Ricordiamo al commissario ed al governo che se su alcune patologie si interviene dopo un’ora, e pure qualcosa in più, le possibilità di sopravvivenza scendono al 10 o 20%. Ciò fa capire come in Calabria non sia garantita l’emergenza/urgenza. Ma nemmeno quel parametro dei posti letto che in tutto il paese è indicato al 3,2 posti letto ogni mille abitanti in alcune fasce della regione NON raggiunge nemmeno lo 0,94.
Ma soprattutto la gente emigra per curarsi ed il debito sanitario nessuno sa più a quanto ammonta; dai milioni siamo passati ai miliardi di euro in materia.
Senza contare che nell’ultimo decennio il de-finanziamento della spesa sanitaria nazionale e di circa 37 miliardi di euro, che si è tradotto in una drastica riduzione dei posti letto per acuti, del personale medico e paramedico e nel blocco del turn over.
E mentre il governo ci catalizza l’attenzione su vaccino si.. vaccino no.., vaccino pure per andare al bagno, “”una distrazione di massa”. – NON si intravedono iniziative sulle politiche del lavoro, nella sanità oggi del tutto inefficienti, – ne tanto meno per riqualificare e reinserire chi rimane senza un posto oppure chi il lavoro non lo ha mai avuto.
E come ripetiamo sempre come USB, in Calabria c’è il rischio serio di non riuscire a spendere i soldi, con questa classe politica e questi commissari e ci mettiamo pure il governo centrale, con la “ sua” spesa storica, dove i soldi al sud sono sempre meno; abbiamo l’impressione che la Calabria non riuscirà ad utilizzare le risorse del recovery plan per riformare il mondo del lavoro a partire dalle assunzione nella sanità
Quelle assunzioni che oggi sono centellinate nelle varie ASP della regione, – ogni Asp un commissario – ma soprattutto effettuate in modo del tutto clientelare, alcuni ospedali sono stati messi nelle condizioni di assumere per il 2021, mentre personale che risulta in posizione utile nelle graduatorie del 2020 ancora attende e si “ gode “ la sua precarietà! Un solo dato al mater domini polo universitario, negli ultimi mesi 17 pensionamenti assunzioni ZERO!
Cosi come l’indennità covid al personale sanitario, cui i lavoratori hanno solo sentito lontanamente parlarne, ma di indennità mai una “lira” in Calabria, abbiamo il tacchino pieno di promesse ma viviamo ogni giorno il degrado ad ogni livello.
In compenso per questo autunno ci “godiamo” l’aumento delle spese di bollette luce, gas, elettricità, incremento dei prezzi dei carburanti, scuola… tutte spese che a stipendio invariato – unica parametro che NON varia mai – ricadranno sulle famiglie! un massacro per i portafogli calabresi ed italiani, la sola spesa per i testi scolastici si aggira intorno alle 1,200€ senza contare il trend al rialzo del costo della vita per ogni famiglia!
E’ aumentato significativamente il disagio delle famiglie; già fragili prima della pandemia oggi costretti a fronteggiare quotidianamente, senza il minimo supporto, tutte le difficoltà di figli e parenti in particolare quelli con disabilità varie; si è acuita la povertà ed è aumentato il precariato; sono saltate tutte le reti sociali e familiari di auto, emergenze sociali di cui non si sente parlare e che rischiano di divenire gravi lesioni al nostro tessuto sociale.