Violenza di genere, al via a Catanzaro il percorso formativo promosso dalla Questura in collaborazione con il Centro Calabrese di Solidarietà
CATANZARO – 21 APRILE 2025
Il percorso formativo promosso dalla Questura di Catanzaro ha ufficialmente preso il via venerdì 18 aprile nell’ambito del progetto CUAV-Catanzaro, in collaborazione con il Centro Calabrese di Solidarietà ETS, presieduto da Isolina Mantelli. Questa iniziativa di alto profilo è stata possibile grazie a un finanziamento regionale e nasce dalla volontà congiunta di rafforzare l’intesa stabilita tramite il Protocollo ZEUS, che mira a promuovere percorsi di responsabilizzazione per gli autori di violenza.
Il progetto si colloca all’interno di una strategia integrata per la prevenzione e il contrasto alla violenza di genere, coinvolgendo forze dell’ordine, enti del terzo settore e servizi territoriali in un lavoro sinergico. L’apertura dei lavori è stata affidata a Isolina Mantelli, la quale ha messo in evidenza il significato profondo di questa iniziativa: «La violenza sulle donne non è solo un problema femminile, ma un problema maschile. Per prevenire i femminicidi, è fondamentale intervenire prima e lavorare sul recupero». Mantelli ha inoltre sottolineato l’impegno quotidiano del Centro nei confronti degli uomini maltrattanti, affermando che «nessuno è riducibile al proprio errore. È possibile rinascere, e questo vale anche per chi ha commesso atti di violenza».
Il Questore Giuseppe Linares ha offerto una riflessione incisiva sulle dinamiche della violenza di genere, evidenziando l’urgenza di superare un approccio esclusivamente repressivo: «La violenza sulle donne non è motivata da aspetti economici, ma è il risultato di una logica di controllo e dominio, ancorata a dinamiche culturali e psicologiche. La sola repressione non è sufficiente. Dobbiamo imparare a cogliere i segnali prima che sia troppo tardi, collaborando e condividendo conoscenze tra volanti, mobile, anticrimine, psicologi e servizi territoriali».
Il Questore ha anche sottolineato l’importanza dell’ammonimento, un importante strumento di prevenzione previsto dal “Codice Rosso” e potenziato dalle recenti normative. «Ogni richiesta di aiuto, anche la più lieve, può salvare una vita. Ogni intervento deve essere accompagnato da ascolto, formazione e consapevolezza» ha dichiarato.
Rosaria Di Blasi, dirigente della Squadra Mobile della Questura di Catanzaro, ha condiviso la sua esperienza in una lezione dedicata all’accoglienza delle vittime e alla costruzione di un rapporto di fiducia tra chi subisce violenza e le istituzioni.
Particolarmente significativo è stato l’intervento dell’ispettore Marco Lamanna, responsabile della sezione Misure di prevenzione personali della Divisione Polizia Anticrimine della Questura, che ha esaminato le misure preventive previste dalla normativa vigente, in particolare l’ammonimento del Questore e la sorveglianza speciale di pubblica sicurezza. Queste misure, ha spiegato, sono fondamentali per interrompere comportamenti pericolosi, garantendo la tutela delle vittime e intervenendo sugli aggressori.
Infine, Cristina Marino, referente del “Centro per Uomini Autori di Violenza”, ha sottolineato l’importanza di promuovere il benessere relazionale come chiave per il cambiamento: «Il nostro obiettivo è costruire una prospettiva di trasformazione culturale, partendo dalle relazioni sane e significative. Solo unendo le forze possiamo davvero cambiare le cose».
Il percorso formativo proseguirà con ulteriori incontri, consolidando il legame tra istituzioni e territorio, in un’ottica di prevenzione, ascolto e costruzione di comunità più giuste, inclusive e consapevoli.