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J’accuse di Mario Oliverio (indagato): “è ferma la convenzione per incrementare Arpacal. Intervenga subito la Regione.”

Ricordiamo Il caso giudiziario che coinvolge Mario Oliverio, ex presidente della Regione Calabria, al centro di un’ inchiesta che ha portato alla richiesta di rinvio a giudizio per lui e altri 24 indagati. La Procura di Catanzaro di recente, ha formulato accuse pesanti, tra cui corruzione, falso, peculato, truffa, concussione e accesso abusivo a sistemi informatici, relative a presunti illeciti nella gestione di appalti e favoritismi durante il suo mandato.

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L’inchiesta, condotta dai sostituti procuratori Silvia Peru, Irene Crea ed Elio Romano, ha messo sotto i riflettori figure chiave della politica e dell’amministrazione calabrese. Tra gli indagati, si trovano nomi di spicco come Domenico Pallaria, dirigente regionale, Luigi Incarnato, ex commissario della Sorical (società idrica regionale), Alfonso Dattolo, ex assessore regionale e attuale sindaco di Rocca di Neto, e Francescantonio Stillitani, imprenditore ed ex assessore.

Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Catanzaro, Sara Merlini, ha fissato l’udienza preliminare per il 9 dicembre 2025, dove si deciderà sull’accoglimento della richiesta di rinvio a giudizio. Gli indagati hanno la possibilità di optare per il giudizio abbreviato entro i termini di legge.

Tuttavia in un colpo di scena, Oliverio ha deciso di contrattaccare, denunciando la Regione per non aver utilizzato i fondi necessari all’ARPACAL per garantire un adeguato controllo delle operazioni di bonifica. Durante un’audizione alla Commissione Bicamerale Ecomafie, ha enfatizzato l’urgenza di adottare misure concrete per la sicurezza delle operazioni di bonifica, avviate, seppur parzialmente, per un lotto di circa 40.000 tonnellate.

Oliverio ha sottolineato che queste misure sono previste dalla legge e richiamate nel Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale (PAUR), il quale definisce modalità e tempi per l’organizzazione delle operazioni di deposito. Ha inoltre evidenziato la necessità di potenziare il controllo e il monitoraggio attraverso l’ARPACAL e il SPISAL, richiedendo un incremento delle risorse umane.

Secondo Oliverio, l’ARPACAL a Crotone è attualmente inadeguata per affrontare i gravosi compiti di controllo delle operazioni di bonifica. Ha ricordato che, durante il suo mandato, furono stanziati 2 milioni di euro per l’impiego di 12 tecnici specializzati presso la struttura di Crotone, ma che, a un anno dalla conclusione del suo mandato, questi professionisti non furono più confermati, disperdendo un patrimonio tecnico fondamentale.

Attualmente, l’ARPACAL si trova in una situazione di profonda inadeguatezza, in un momento in cui sarebbero necessarie misure tempestive e coerenti. Oliverio auspica che si recuperi il tempo perso e venga creata una struttura con le competenze adeguate, garantendo un efficace coordinamento tra ARPACAL, SPISAL e l’Ispettorato del lavoro.

In conclusione, Oliverio ha esortato il Presidente della Regione a intervenire senza indugi, richiamando tutti i soggetti coinvolti alle loro responsabilità e sottolineando l’urgenza di rimuovere ostacoli e atteggiamenti irresponsabili che ostacolano l’operatività della convenzione.

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