Ambiente

VIDEO – Crotone in Allerta: Il Governo Nazionale Ignora il PAUR e i Rischi per la Salute Pubblica

Non si fermano le polemiche riguardo alla gestione della bonifica a Crotone, nemmeno dopo la sentenza del Tar. Mario Oliverio, ex presidente della Regione e promotore del comitato “Fuori i veleni”, accusa il Governo nazionale di cedere alle pressioni di Eni Rewind, cercando di eludere il Piano di Azione Urgente per la Risoluzione (PAUR) che prevede due miliardi di euro di interventi necessari per la bonifica. Secondo Oliverio, questa manovra metterebbe a rischio la salute della comunità, esponendo i cittadini a sostanze tossiche.

Pubblicità

“Crotone vuole vivere”, afferma Oliverio, denunciando l’intenzione di introdurre un Decreto Legge per annullare un provvedimento regionale già difeso da ricorsi e ordinanze, un passo che violerebbe il Titolo V della Costituzione e comprometterebbe l’autonomia della Regione Calabria, generando un conflitto istituzionale senza precedenti.

A sostegno di queste azioni, viene citata una direttiva europea, ma secondo Oliverio si tratta di un pretesto infondato. La direttiva, che entrerà in vigore nel 2026, non si applica ai Paesi OCSE come l’Italia e prevede deroghe per regioni come la Calabria, prive di impianti adeguati.

Pubblicità

L’adozione di un Decreto Legge per annullare il PAUR, permettendo a Eni Rewind di mantenere i rifiuti pericolosi sul territorio, sarebbe un grave danno per i cittadini di Crotone, mettendo a rischio il futuro della regione e condannandola a un inevitabile spopolamento. Oliverio auspica una forte opposizione da parte delle istituzioni locali e delle forze politiche contro questa eventualità, sottolineando che la salute dei cittadini deve prevalere sugli interessi aziendali.

Intanto, il PAUR, che fornisce indicazioni dettagliate per la bonifica, sembra essere ignorato. Il Commissario alla bonifica, la cui condotta è stata criticata dal Tar, dovrebbe prestare maggiore attenzione alle linee guida del PAUR. È fondamentale garantire che le operazioni siano svolte in sicurezza, specialmente in relazione ai rischi ambientali come il vento. Il piano prevede l’installazione di tensostrutture per contenere le polveri, ma il Commissario Gen. Errigo deve anche spiegare perché Arpacal non dispone delle risorse necessarie per monitorare le attività di bonifica, e perché la convenzione con Sogesid, annunciata mesi fa, non sia ancora operativa. Tali omissioni rischiano di compromettere la legalità e la trasparenza a tutela della popolazione e dei lavoratori impegnati nella bonifica.