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VIDEO – Presentati a Spezzano della Sila i risultati di “Magna Graecia Future”

SPEZZANO DELLA SILA — Sono stati illustrati a Spezzano della Sila i risultati di “Magna Graecia Future”, progetto innovativo sulla microfertirrigazione nella viticoltura di precisione applicata ai vitigni autoctoni calabresi, finanziato nell’ambito del PSR 2014/2020 della Regione Calabria. L’iniziativa, ideata e sviluppata con il Dipartimento di Ingegneria Meccanica, Energetica e Gestionale dell’Università della Calabria e coordinata dall’azienda vitivinicola Magna Graecia, vede la partnership dell’Informatore Agrario e dell’Associazione La Forma.

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Alla conferenza di chiusura, dal titolo “Ottimizzazione Idrica e Nutrizionale” e moderata dal giornalista Valerio Caparelli, sono intervenuti i rappresentanti istituzionali locali: il Presidente del Consiglio Comunale di Spezzano della Sila, Simone Castiglione, e i direttori dei GAL Sila Sviluppo e GAL Pollino, rispettivamente Francesco De Vuono e Francesco Arcidiacono. I lavori sono stati introdotti da Vincenzo Granata, titolare dell’azienda Magna Graecia, che ha sottolineato l’importanza di convertire le risorse territoriali in nuove opportunità produttive.

Il progetto — già destinato a una nuova fase — ha affrontato temi centrali come la gestione delle risorse idriche, il clima e i cambiamenti climatici, la biodiversità e la tutela dell’ambiente. Al centro dell’esperienza, l’installazione di un sistema computerizzato volto a ottenere risparmi idrici, nutritivi e gestionali durante il ciclo biologico della pianta, in grado di far fronte alle condizioni climatiche critiche che sempre più caratterizzeranno la produzione agricola.

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Secondo gli sviluppatori, l’adozione di tecniche di agricoltura di precisione permette di ridurre l’impatto ambientale, ottimizzare l’uso delle risorse e migliorare la qualità delle produzioni vitivinicole. Nel caso dei vitigni autoctoni calabresi, queste tecnologie si propongono non solo come strumento di adattamento ai cambiamenti climatici, ma come leva per accrescere la competitività delle aziende e la qualità del vino.

Magna Graecia Future si configura così come un laboratorio di innovazione dove sperimentazione agronomica, sensoristica avanzata e conoscenza del territorio convergono per perfezionare la gestione dei vigneti. I promotori evidenziano come l’introduzione di sistemi computerizzati nelle pratiche agricole stia diventando cruciale per orientare la filiera verso pratiche più sostenibili, migliorare il benessere delle piante e la materia prima, e conseguentemente il prodotto finito.

L’esperienza calabrese, inserita in un contesto mediterraneo segnato da fenomeni di desertificazione e da variazioni climatiche sempre più marcate, rappresenta un modello replicabile per altre realtà viticole che intendano coniugare innovazione tecnologica e valorizzazione delle varietà locali.