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CROTONE : RIDUZIONE DEL GETTONE: STANCHI DEI SOLITI PORTA LA PROPOSTA IN CONSIGLIO

ANDIAMO AVANTI CON LA RIDUZIONE: È UN DOVERE POLITICO E UN’ESIGENZA FINANZIARIA

Ce la stiamo mettendo tutta e andremo avanti. Ma la riduzione del gettone sta trovando troppi oppositori, che riducono il dibattito a un categorico “non si può fare”, senza argomentare. 
Noi, invece, vogliamo evidenziare le ragioni per cui, a nostro avviso, si può e si DEVE FARE:
1) Il D.lgs 267/2000 (Testo unico degli enti locali) pone dei limiti massimi ai gettoni per i consiglieri (un quarto del compenso del sindaco) ma non si esprime sui minimi. La delibera N. 1/2012 della Corte dei Conti e un parere ANCI stabiliscono che i gettoni sono “immodificabili in aumento”. Pertanto possiamo ipotizzare che eventuali riduzioni siano coerenti con la normativa. Lo hanno fatto anche i consigli comunali di Chieti, Agrigento e Salerno, ribadendo che l’autonomia regolamentare degli enti locali (art. 114 Costituzione)può disciplinare aspetti inerenti gli organi di governo ove, la legge ordinaria, non ne disponga i contenuti.Ma l’interpretazione delle norme non spetta a noi.  Lasciamo che sia il TAR, eventualmente, a decidere. 
2) L’assetto finanziario dell’ente è compromesso. Il Comune di Crotone è in pre-dissesto e le risorse accantonate in bilancio per i gettoni di presenza stanno per esaurirsi. Sa la nostra proposta fosse approvata in Consiglio si stimerebbe una riduzione annuale pari a € 35.000 circa, il che significherebbe un risparmio per l’ente di € 140.000 in quattro anni. 
3) Oltre alle esigenze finanziarie occorre formulare delle valutazioni politiche, che esulano dal mero slogan “tagliamo i costi della politica”: ricordiamo che non esiste nessuna casta da colpire e che il gettone di presenza massimo percepibile si aggira a poco più di €1.200. Le caste sono un’altra cosa.Come emerso però dalla stampa, il costo delle commissioni sta aumentando in modo significativo, tale da verificare l’adeguatezza dei fondi accantonati in bilancio. Considerato che i tentativi di efficentare le commissioni sono falliti (si veda, ad esempio, che sono state convocate più di dieci commissioni su Antica Kroton tentando, invano, di evitare la rimodulazione) è necessario intervenire con provvedimenti che riducono i costi a monte. 
La politica che ha promesso un cambiamento radicale adesso, finalmente, è al governo della città. E non può girarsi dall’altra parte. 
Noi andiamo avanti. Chi vivrà vedrà. 

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