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Infortuni sul lavoro, dall’Inail quattro milioni di euro per una campagna di informazione sulla prevenzione

Alla vigilia dell’avvio della procedura per l’assegnazione dei fondi, i contenuti e le finalità del bando sono stati illustrati nel corso di un webinar che ha coinvolto rappresentanti di istituzioni e parti sociali. Il ministro Orlando: “Giusta la scelta di concentrare l’attenzione sui rischi di tipo complesso e trasversale”

ROMA – A meno di una settimana dall’apertura dello sportello online per la presentazione delle domande, che sarà attivo dalle ore 12,00 del 30 giugno alle ore 18,00 del 20 luglio, contenuti e obiettivi dell’avviso pubblico informazione per la prevenzione, con cui l’Inail mette a disposizione quattro milioni di euro a fondo perduto per la realizzazione di una campagna nazionale in materia di salute e sicurezza, sono stati presentati questa mattina a Roma nel corso di un webinar che si è svolto in diretta streaming dall’Auditorium della direzione generale dell’Istituto, alla presenza del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Andrea Orlando.

“Occorre tornare a investire di più”. Dopo aver ricordato il ruolo essenziale svolto dall’Inail nei mesi della pandemia, Orlando ha definito “opportuna” la scelta dell’Istituto di “coinvolgere nelle iniziative previste dal bando i soggetti del sistema della prevenzione e di concentrare l’attenzione sui rischi infortunistici di tipo complesso e trasversale”, sottolineando la necessità di “tornare a investire di più sulla sicurezza”. Per il ministro, infatti, “la consapevolezza del rischio e la diffusione della cultura della sicurezza sono elementi imprescindibili per il contrasto del fenomeno infortunistico e anche per superare la cultura della rassegnazione e della fatalità. L’informazione in questo senso è un fattore decisivo, insieme alle attività di formazione, assistenza e vigilanza”. Spesso l’attenzione si concentra proprio sul tema dei controlli, ha aggiunto Orlando a questo proposito, “ma i controlli, in assenza di una cultura condivisa della prevenzione, rischiano di essere insufficienti”.

Bettoni: “La ripresa post-pandemia deve avvenire in sicurezza”. Sullo stesso concetto si è soffermato anche il presidente dell’Inail, Franco Bettoni, nell’intervento che ha aperto i lavori del seminario. Per Bettoni, in particolare, “senza una vera cultura della sicurezza, le norme non bastano per combattere il drammatico fenomeno degli infortuni, che resta purtroppo attuale. Sperando di lasciarci alle spalle i problemi causati dalla pandemia, che abbiamo affrontato con impegno e determinazione, ognuno per le proprie responsabilità e i propri ruoli, dobbiamo adesso concentrarci sulla ripresa economica e sociale, che deve avvenire in piena sicurezza”. Attraverso questo bando, ha aggiunto il presidente dell’Istituto, “vogliamo incentivare una gestione partecipata della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”, continuando allo stesso tempo “a perseguire il rafforzamento della prevenzione anche attraverso altri strumenti, come gli incentivi Isi, che in questi anni sono stati confermati e potenziati”.

Lucibello: “È il primo passaggio di una strategia che si sviluppa con assistenza, consulenza e formazione”. “Questo evento – ha spiegato il direttore generale dell’Inail, Giuseppe Lucibello – avvia un percorso di informazione ed è il primo passaggio di una strategia che si sviluppa con l’assistenza, la consulenza e la formazione, alle quali saranno dedicati altri due bandi importanti. Il tutto in una cornice caratterizzata da una grande attenzione per le imprese, alle quali nell’ultimo decennio abbiamo destinato circa due miliardi e mezzo con i bandi Isi”. Per la predisposizione dei progetti che saranno finanziati con il bando presentato oggi, ha precisato Lucibello, “abbiamo selezionato diverse tipologie di interventi informativi sulla base di studi, ricerche, evidenze scientifiche, dati statistici su infortuni e malattie professionali, a partire dalle azioni di sensibilizzazione sui rischi nei settori produttivi in cui risultano più presenti”.

Dagli ambienti confinati alle molestie individuati alcuni ambiti di intervento specifici.  Il compito di illustrare le caratteristiche del bando, i criteri che hanno portato all’individuazione degli ambiti di intervento e il ruolo dell’informazione come strumento per migliorare la percezione del rischio è stato affidato alle relazioni di Tommaso De Nicola, dirigente vicario della Direzione centrale prevenzione Inail, Stefano Signorini, coordinatore della Sezione supporto alla prevenzione del Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale, e Annalisa Guercio, della Consulenza tecnica accertamento rischi e prevenzione dell’Istituto. A beneficiare dei progetti di informazione sulla prevenzione, che saranno finanziati al 100% dall’Inail, saranno lavoratori, datori di lavoro, dirigenti, rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza a livello aziendale (Rls) e territoriale (Rlst), responsabili del servizio protezione e prevenzione (Rspp), addetti del servizio protezione e prevenzione (Aspp) e medici competenti. Oltre a un modulo generale, obbligatorio per tutte le iniziative, i temi specifici che sono stati individuati riguardano gli ambienti confinati o sospetti di inquinamento, le attività di manutenzione, la gestione delle interferenze che derivano dalla presenza di operatori di aziende diverse nello stesso luogo di lavoro, gli infortuni su strada, incluse le azioni da adottare in caso di incidenti che coinvolgano sostanze pericolose, fino alla violenza e alle molestie, ovvero l’insieme di pratiche e comportamenti che possono causare a lavoratrici e lavoratori un grave danno fisico, psicologico, sessuale o economico.

Il contributo è compreso tra 18mila e 500mila euro. Destinatari dei fondi sono gli organismi paritetici, le organizzazioni nazionali dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, gli enti di patronato nazionali e quelli costituiti dalle confederazioni e associazioni che operano esclusivamente nelle Province autonome di Trento e Bolzano, che potranno partecipare al bando singolarmente o in aggregazione. A ogni progetto di informazione ammesso al finanziamento sarà riconosciuto un contributo, variabile in funzione del numero dei partecipanti e delle ore in cui si articola, di importo complessivo compreso tra un minimo di 18mila e un massimo di 500mila euro. Unica eccezione le iniziative promosse dai patronati che operano nelle province autonome di Trento e di Bolzano, per le quali l’importo minimo è pari a tremila euro. Il bando prevede, inoltre, che ciascun progetto sia composto da un insieme di singole iniziative regionali, anche diverse tra loro, sviluppate in almeno sei regioni, attuate sia in presenza sia in remoto (in modalità sincrona) e destinate ad almeno 50 partecipanti, con una durata minima di quattro ore. Il vincolo delle sei regioni non è applicato ai progetti presentati dai patronati costituiti dalle confederazioni e associazioni operanti nelle province di Trento e Bolzano, che potranno essere articolati in una o più iniziative provinciali, nel limite del territorio di rispettiva competenza.

La tavola rotonda. Il webinar di questa mattina è stato anche l’occasione per una riflessione più ampia sulle politiche di prevenzione e sulle iniziative da promuovere per il contrasto del fenomeno infortunistico, attraverso una tavola rotonda moderata da Ester Rotoli, direttore centrale Prevenzione dell’Inail, che ha coinvolto Giovanni Luciano, presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Istituto, Cesare Damiano, consigliere di amministrazione dell’Istituto, Romolo De Camillis, direttore generale dei rapporti di lavoro e delle relazioni industriali del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, e, in rappresentanza delle organizzazioni sindacali e datoriali, Ivana Veronese, segretaria confederale Uil, e Pierangelo Albini, direttore Area Lavoro, Welfare e Capitale umano di Confindustria.

Rotoli: “L’impianto dell’avviso è funzionale all’erogazione dei fondi in tempi brevi”. “Obiettivo di questo bando – ha detto Rotoli aprendo la discussione – è anche un aumento della consapevolezza dei datori di lavoro rispetto all’importanza di fare prevenzione e di investire sulla formazione dei propri dipendenti, favorendo l’adesione alla campagna informativa e partecipando in prima persona a queste sessioni”. Lo sportello telematico e la semplificazione dell’impianto dell’avviso pubblico, ha aggiunto il direttore centrale Prevenzione, “sono funzionali allo scopo di erogare le risorse messe a disposizione dall’Istituto nel più breve tempo possibile”.   

Luciano: “Serve una maggiore autonomia decisionale”. Nel suo intervento Giovanni Luciano ha sottolineato l’importanza del bando, “che risponde ad alcune delle questioni che il Civ ha posto da tempo ed è caratterizzato da un approccio efficace, che prevede l’analisi dei ‘quasi incidenti’ e dei casi di studio”. Il presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza ha ribadito inoltre l’auspicio che l’Inail sia messo nelle condizioni di svolgere al meglio il suo ruolo di soggetto attuatore degli interventi di sostegno alla diffusione della cultura della salute e sicurezza, attraverso una maggiore autonomia decisionale. “Abbiamo sempre sostenuto che questo Istituto potrebbe, all’interno della sua governance, agire in maniera più autonoma, senza aspettare la norma di turno”.

Damiano: “Le imprese virtuose hanno il diritto di avere le risorse necessarie”. Come sottolineato da Cesare Damiano, “purtroppo gli ultimi dati dell’Inail dicono che i morti sul lavoro stanno aumentando, al netto dell’impatto del Covid. Tutti vogliamo la ripresa, ma in questa fase occorre evitare il rischio di precarizzazione dei rapporti di lavoro e c’è la necessità di investire più risorse per la prevenzione”. Per l’ex ministro del Lavoro e attuale consigliere di amministrazione dell’Inail, infatti, “le imprese virtuose hanno il diritto di avere le risorse necessarie per migliorare i livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e spero che il parlamento abbia la sensibilità di intervenire in questa direzione”.

De Camillis: “La prevenzione deve diventare patrimonio di tutti”. “Il tema della prevenzione – ha detto De Camillis – deve diventare un patrimonio di tutti: dai ragazzi agli imprenditori. L’Inail sta dando prova di una visione lungimirante. Mi auguro che i fondi di questo nuovo avviso siano spesi nel migliore dei modi”. Per il dirigente del Ministero del Lavoro, infatti, “per ottenere buoni risultati, abbiamo bisogno di una formazione di qualità. L’Italia finora non ha avuto una strategia nazionale per la salute e sicurezza su lavoro e questo ha costituito un evidente limite. Lo sforzo di queste ultime settimane lancia quindi un messaggio importante”.

“Necessario un impegno congiunto tra sindacati e organizzazioni datoriali”. Per Ivana Veronese, segretaria confederale Uil, “il bando dell’Inail affronta alcuni dei problemi statisticamente più evidenti e in alcuni casi meno percepiti, come quello delle molestie nei luoghi di lavoro, rispetto alle quali c’è ancora molto lavoro da fare. Come Uil, insieme a Cgil e Cisl, abbiamo molti rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza in formazione, perché riteniamo che l’informazione e lo studio, insieme allo scambio delle buone pratiche e all’analisi dei casi, siano strumenti molto efficaci che richiedono un impegno incessante. È proprio in questo momento di ripresa, infatti, che l’attenzione va tenuta alta, attraverso l’aumento dei controlli e un impegno condiviso tra organizzazioni sindacali e datoriali”. Anche Pierangelo Albini, direttore Area Lavoro, Welfare e Capitale umano di Confindustria e consigliere del Civ Inail, ha sottolineato l’importanza di un impegno congiunto con i sindacati. “La sicurezza – ha detto – non può essere un tema divisivo tra datori di lavoro e lavoratori. Per contrastare gli infortuni sul lavoro dobbiamo lavorare insieme e valorizzare il contributo che ci viene offerto dalla tecnologia”.

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