Cronaca

Nuova protesta delle Associazioni Noi Siamo Arghillà e Un Mondo di Mondi: “Occupare è reato, ma la povertà non si punisce: il diritto alla casa non si cancella”

Le famiglie del Comparto 6 di Arghillà continuano a non ricevere risposte concrete dall’Amministrazione Comunale riguardo all’assegnazione degli alloggi agli aventi diritto. Questa rappresenta l’unica soluzione efficace per superare le condizioni di illegalità e ghettizzazione che da anni affliggono l’area.

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È preoccupante constatare che, nonostante le normative vigenti e la possibilità di percorsi legali dignitosi, l’assegnazione degli alloggi sembra essere esclusa dalle opzioni attuate dal Comune di Reggio Calabria e dagli enti coinvolti. Famiglie con requisiti di legge per ottenere un alloggio popolare continuano a ricevere risposte negative, considerate “occupanti senza titolo”.

Invece di favorire percorsi di regolarizzazione, si assiste a pratiche di allontanamento: pressioni dai Servizi sociali, inviti a lasciare le abitazioni e a cercare affitti autonomi (spesso insostenibili) e, nei casi più gravi, proposte di inserimento in comunità o strutture temporanee che non garantiscono il diritto alla casa.

È importante ricordare che, secondo la normativa vigente, l’occupazione senza titolo, pur essendo un reato, non comporta la perdita del diritto alla casa, se esistono requisiti di bisogno abitativo (L.R. 32/1996). La Costituzione, all’art. 27 comma 3, stabilisce che la pena deve mirare alla rieducazione e al reinserimento, non alla privazione dei diritti sociali.

La legge 80/2014 prevede che il diritto all’assegnazione sia sospeso per 5 anni, ma non annullato. Trascorso tale termine, il diritto viene reintegrato. Inoltre, il Sindaco può disporre deroghe in caso di fragilità, come nel caso di nuclei con minori o disabili, secondo l’art. 11, comma 3-bis della Legge 48/2017.

Nel Comparto 6, molte famiglie hanno superato i 5 anni di occupazione e presentano vulnerabilità tali da rientrare nella possibilità di deroga. Pertanto, l’assegnazione degli alloggi sarebbe non solo legittima, ma anche auspicabile e coerente con i principi di diritto e dignità umana.

Riguardo alla posizione dei Servizi sociali, che sostiene che alcune famiglie possano pagare affitti grazie a entrate da assistenza domiciliare o disabilità, è fondamentale ricordare che tali somme sono escluse dal calcolo ISEE, destinate a bisogni sanitari e socioassistenziali. Usarle per finalità abitative è improprio e contrario alla legge.

Pertanto, si rinnova con fermezza l’invito al Comune di Reggio Calabria, supportato dalla Prefettura, a considerare con urgenza l’assegnazione degli alloggi alle famiglie del Comparto 6 che ne hanno diritto, nel rispetto di una visione di welfare inclusiva e orientata alla tutela delle persone più fragili.

Presidente del Gruppo Civico “Noi Siamo Arghillà – La Rinascita Sig.ra Patrizia D’Aguì
Presidente dell’Associazione “Un Mondo di Mondi” Sig. Giacomo Marino

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