
Emergenza Ambientale sulla Costa Tirrenica sequstrati depuartori comunali di Fuscaldo e Cetraro
Sequestro di Depuratori: Una Situazione Critica

La costa tirrenica calabrese è nel mirino di un’emergenza ambientale senza precedenti, con la Procura della Repubblica di Paola che ha disposto il sequestro di cinque depuratori comunali in un breve lasso di tempo. Tra questi, spiccano i casi di Fuscaldo e Cetraro, dove irregolarità nella gestione degli impianti hanno portato a scarichi non trattati nel mare e nei corsi d’acqua, sollevando gravi preoccupazioni per la salute pubblica e la tutela dell’ambiente.
Sotto la direzione del procuratore capo Domenico Fiordalisi, l’inchiesta mira a chiarire le anomalie nella gestione dei reflui e l’efficienza delle strutture depurative. I risultati preliminari sono allarmanti: scarichi irregolari e solidi sospesi oltre i limiti consentiti stanno contribuendo a una potenziale crisi ambientale e sanitaria, soprattutto durante il periodo estivo.
La Sequenza dei Sequestri
Il primo depuratore a essere sequestrato è stato quello di Fuscaldo, seguito da quelli di Verbicaro e Cetraro. Recentemente, altri due impianti, sempre a Cetraro e a Diamante, sono stati sottoposti a sequestro. Le operazioni, effettuate dalla Guardia costiera e dai carabinieri, hanno confermato le irregolarità riscontrate, con i giudici che hanno già convalidato i sequestri.
Il Caso di Fuscaldo
A Fuscaldo, il depuratore è stato sequestrato per inquinamento ambientale. Durante un’ispezione, le forze dell’ordine hanno rinvenuto acque torbide e un bypass artificiale che permetteva il rilascio di reflui direttamente nel torrente Maddalena. Questo intervento ha avuto luogo all’inizio di agosto e ha messo in luce la gravità della situazione.
Cetraro: Una Doppia Emergenza
Cetraro ha subito un doppio sequestro: due impianti sono stati chiusi a causa di irregolarità gravi. Il secondo impianto, gestito da un imprenditore tarantino, è stato sequestrato insieme a quello di Diamante. Le conseguenze legali per gli indagati potrebbero essere severe, con pene previste fino a sei anni di reclusione e sanzioni pecuniarie significative.
Implicazioni Ambientali e Legali
Le violazioni riscontrate sono considerate di particolare gravità, con ripercussioni sia legali che ambientali. L’abitudine di bypassare i sistemi di depurazione ha portato a un inquinamento diretto del mare, minacciando l’ecosistema marino e le economie locali, come il turismo e la pesca.
La crisi della depurazione in Calabria è caratterizzata da una complessità che rende difficile la gestione dell’emergenza attuale. L’inchiesta in corso potrebbe portare a una revisione totale della gestione degli impianti, con l’obiettivo di garantire il rispetto delle normative ambientali e tutelare un ecosistema marino fondamentale per la regione. La strada da percorrere è lunga e irta di ostacoli, ma è necessaria per il futuro della costa tirrenica cosentina.
