
Le ultime dichiarazioni dell’on. Barbuto più che un’analisi politica mi ricordano una sceneggiatura da tragedia greca.
E del resto in ogni tragedia greca che si rispetti non può mancare la Cassandra di turno.

Ma quello che colpisce di più è l’intempestività di queste affermazioni: arrivano fuori tempo massimo e senza uno straccio di proposta concreta.
L’on. Barbuto ignora, o finge di ignorare, tutto quello che è stato fatto dal sindaco, che contrariamente a quanto afferma l’ex parlamentare le proprie responsabilità le ha assunte: nelle conferenze dei servizi presso il Ministero e nella battaglia (vera, non verbale) per evitare che Crotone diventi la pattumiera d’Italia.
Altro che “piedi e mani legati”.
Parla di monitoraggi, di responsabilità pubbliche, di “prove generali”.
Ma si è mai chiesta, tra un comunicato e un pianto greco, cosa abbia fatto lei, in concreto, per questa città, oltre ad accusare chi ci mette la faccia tutti i giorni?
Lo chieda ai cittadini cosa pensano dei suoi cinque anni tra gli scranni di Montecitorio.
Non credo che la risposta possa per lei essere lusinghiera.
L’ex onorevole afferma che io voglia “farmi bello” sui palchi.
Sui “palchi” ci va chi ha il coraggio di metterci la faccia.
Per lei è più comodo stare in loggione, lontana dalla realtà e dalle persone.
Del resto lo ha dimostrato nel corso della sua brillante esperienza da deputato.
Era ed è rimasta nel loggione.
La verità, non è un’idea che si può piegare a proprio uso e consumo. Non è un’arma da brandire nei comunicati stampa.
La verità la raccontano i fatti.
E i fatti dicono che questa Amministrazione e questo sindaco si sono battuti e si battono per i propri cittadini con competenza e con una determinazione che è mancata nel passato.
Poteva far sentire la sua voce quando ne aveva la possibilità. Forse a Roma l’avrebbero sentita.
Oggi, creda, le sue flebili parole non arrivano nemmeno a Passovecchio.
Il sindaco
Vincenzo Voce—
