Cronaca

Scoperta senza precedenti nel carcere di Cosenza: sequestrati 50 telefoni e droga

Un’importante operazione della Polizia penitenziaria ha avuto luogo nella Casa circondariale di Cosenza, portando alla luce un ingente sequestro di 50 telefoni cellulari e una notevole quantità di sostanze stupefacenti. Questo intervento ha smentito le prime stime, che parlavano di soli 23 telefoni, rivelando un panorama di contrabbando molto più vasto.

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L’operazione in dettaglio

Nella mattinata di sabato, una perquisizione straordinaria ha visto mobilitarsi un gran numero di agenti specializzati, provenienti da diverse unità della regione Calabria. Questo intervento è stato concepito per affrontare un problema di sicurezza sempre più critico all’interno dell’istituto penitenziario.

Oltre ai cinquanta cellulari, le forze dell’ordine hanno rinvenuto circa 50 grammi di hashish e cocaina, evidenziando l’esistenza di reti di traffico ben organizzate all’interno del carcere. Questo sequestro rappresenta uno dei più significativi degli ultimi anni nel contesto della sicurezza penitenziaria calabrese.

Reazioni contrastanti dai sindacati

L’USPP esprime soddisfazione

Il Segretario Regionale dell’USPP, Federico Giorgio, e il Vicario Walter Campagna hanno espresso il loro apprezzamento per l’operazione, definendola “un chiaro esempio di professionalità e dedizione della Polizia penitenziaria”. I rappresentanti sindacali hanno sottolineato la necessità di fornire “risorse adeguate e nuovo personale” per affrontare le sfide legate alla sicurezza.

Critiche dal SAPPE

Al contrario, il sindacato SAPPE ha colto l’occasione per evidenziare le carenze strutturali e organizzative del carcere. Giovanni Battista Durante e Francesco Ciccone hanno lamentato “le condizioni di sicurezza inadeguate” e hanno chiesto un cambio ai vertici della struttura, ritenuti inadeguati nella gestione della sicurezza e nelle relazioni con il personale.

Implicazioni per la sicurezza penitenziaria

Questa operazione mette in evidenza le criticità sistemiche del carcere di Cosenza, dove il personale penitenziario è costretto a operare in condizioni di notevole difficoltà. Nonostante le limitazioni, gli agenti continuano a garantire sicurezza e legalità, dimostrando un impegno incessante.

Il sequestro di telefoni cellulari rivela l’esistenza di reti di comunicazione clandestine, che favoriscono attività illecite e compromettono la sicurezza dell’istituto. La presenza di sostanze stupefacenti conferma l’interconnessione tra traffico di telefoni e spaccio di droga all’interno del carcere.

L’operazione, quindi, non solo segna un successo immediato, ma rappresenta anche un segnale tangibile dell’impegno delle forze dell’ordine nel combattere i traffici illeciti nelle strutture penitenziarie calabresi, nonostante le persistenti difficoltà logistiche e organizzative.

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