Cultura

Violenza a Le Cannella: Un Segnale di Allerta per la Società calabrese

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani esprime una forte preoccupazione per l’increscioso episodio di violenza avvenuto a Le Cannella, Isola di Capo Rizzuto. Una semplice manovra stradale è degenerata in una rissa violenta che ha coinvolto intere famiglie, con l’uso di coltelli e mazze. Questa non è solo una notizia di cronaca nera, ma un chiaro riflesso di una fragilità sociale che richiede un’attenta riflessione collettiva.

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Quando anche un piccolo conflitto si trasforma in un atto di violenza, si evidenzia una perdita della capacità di gestire le divergenze. La violenza, scatenata da motivi futili, è il segnale di un disagio profondo, alimentato da precarietà, sfiducia e da un deficit di strumenti educativi efficaci. In assenza di legami comunitari in grado di mediare le tensioni, la rabbia prende il sopravvento sulla comunicazione, trasformando la brutalità in un linguaggio quotidiano.

In questo scenario, il ruolo della scuola diventa cruciale. Non è solo il luogo in cui si trasmettono conoscenze, ma un presidio fondamentale dove i giovani apprendono a convivere, a rispettare regole condivise e a riconoscere diritti e doveri reciproci. Educare alla legalità e alla risoluzione pacifica dei conflitti è essenziale per prevenire episodi simili a quello di Isola di Capo Rizzuto, evitando che le future generazioni considerino la violenza come una soluzione accettabile.

La cultura della legalità non è un concetto astratto, ma un patrimonio da coltivare quotidianamente, soprattutto nei contesti più vulnerabili. Significa abituarsi al rispetto delle norme come condizione di libertà, piuttosto che come imposizione, e interiorizzare il valore del limite e della considerazione per gli altri. In questo processo, la scuola rappresenta il cuore pulsante: è il luogo dove i ragazzi comprendono che la convivenza civile è un valore, non un obbligo. Attraverso progetti di educazione civica, testimonianze e percorsi di partecipazione, gli studenti possono sviluppare la consapevolezza che la legalità è la via verso l’autorealizzazione e la dignità.

Il CNDDU lancia un appello alle istituzioni e alla società civile: non possiamo limitarci a condannare la violenza dopo che si è manifestata, ma dobbiamo agire in anticipo. È fondamentale potenziare le politiche educative, investire nella scuola e nei presìdi culturali, e sostenere le famiglie nei percorsi educativi. Solo così potremo ricostruire un tessuto sociale solido, capace di trasformare i conflitti in opportunità di dialogo e crescita.

Gli eventi di Isola di Capo Rizzuto devono essere interpretati come un monito: se la società abbandona la cultura della convivenza, si apre la porta a una regressione che coinvolge tutti. La risposta deve essere un impegno collettivo a favore della dignità umana, della responsabilità e della non violenza

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Prof. Romano Pesavento
Presidente CNDDU

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