Cronaca

Arrestato Carmine Sarcone, capo della ‘ndrangheta emiliana

Carmine Sarcone, 45 anni, figura di spicco della ‘ndrangheta emiliana, è stato arrestato dai Carabinieri di Modena in collaborazione con la Direzione Investigativa Antimafia di Bologna. La sua condanna, divenuta definitiva, prevede una pena di 8 anni e 4 mesi di reclusione per associazione mafiosa e trasferimento fraudolento di valori, aggravato dall’agevolazione mafiosa.

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La condanna e l’intervento delle forze dell’ordine

Il Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Modena, insieme al Centro Operativo della Direzione Investigativa Antimafia di Bologna, ha eseguito l’ordine di carcerazione nei confronti di Sarcone, il quale è stato condannato in via definitiva dalla Corte di Cassazione nell’ambito del processo “Perseverance”. Al momento dell’arresto, l’uomo era sottoposto a sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno a Bibbiano, comune in cui risiedeva.

Il suo ruolo nel sodalizio mafioso

Sarcone è stato individuato come uno dei leader del clan ‘ndranghetistico emiliano, con legami storici alla cosca Grande Aracri di Cutro, in Calabria. Nato a Cutro ma cresciuto nella provincia di Modena, ha preso il comando del gruppo dopo l’arresto dei fratelli Nicolino e Gianluigi, entrambi condannati nell’operazione “Aemilia”.

Gestione illecita e attività imprenditoriali

Secondo le indagini, dopo aver assunto la guida del clan, Sarcone si è occupato della gestione del patrimonio accumulato illegalmente, nonché degli investimenti e delle attività imprenditoriali intestate a prestanome. La sua figura era già emersa in precedenti operazioni, e il suo coinvolgimento è stato evidenziato nelle sentenze dei processi “Aemilia” e “Grimilde”.

Presenza della ‘ndrangheta in Emilia-Romagna

La ‘ndrangheta emiliana, sotto la direzione di Sarcone, è stata recentemente confermata dalle sentenze “Aemilia” e “Grimilde”, attestando la radicata presenza della criminalità organizzata calabrese nel territorio emiliano. Il sodalizio mafioso è storicamente collegato alla potente cosca Grande Aracri, una delle più influenti della ‘ndrangheta.

L’arresto di Carmine Sarcone segna un passo significativo nella lotta contro la ‘ndrangheta in Emilia-Romagna, un’area in cui l’organizzazione criminale ha saputo infiltrarsi nel tessuto economico locale, utilizzando una rete di prestanome e società di facciata.

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