
Beni Confiscati alle Mafie: La Calabria Scommette su 3.137 Progetti per la Legalità
Catanzaro, 27 agosto 2025 – La restituzione dei beni confiscati alle mafie rappresenta un importante strumento di reinserimento sociale e rieducazione. Non solo questi immobili possono diventare fonti di occupazione, contribuendo così a un’economia locale più sostenibile, ma si trasformano anche in spazi di partecipazione civica e inclusione sociale, favorendo la creazione di comunità coese e solidali.

Oltre 40 Milioni di Euro per il Settore Sociale
La Regione Calabria, attraverso l’assessorato all’Organizzazione, Risorse Umane e Transizione Digitale, ha messo in campo una visione innovativa e pedagogica della legalità. Sotto la guida di Filippo Pietropaolo, sono stati investiti oltre 40 milioni di euro per il periodo 2021-2027: 32 milioni provenienti dal POR e 12 milioni dai Fondi di Sviluppo e Coesione, destinati a supportare i comuni nella riqualificazione dei beni confiscati, affinché possano servire a fini sociali.
Una Strategia Regionale per la Valorizzazione
L’amministrazione regionale ha tracciato una chiara “Strategia Regionale per la valorizzazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata”. L’obiettivo è promuovere il riutilizzo di questi beni, restituendoli alla collettività per scopi sociali e istituzionali. La strategia mira a garantire un approccio sistematico e strutturato, assicurando nel contempo una gestione efficace dei beni recuperati.
Il Patrimonio Confiscato in Numeri
In Calabria, i beni confiscati ammontano a 3.137 unità, distribuiti su tutto il territorio regionale: 254 in provincia di Cosenza, 105 in provincia di Crotone, 206 in provincia di Vibo Valentia, 372 in provincia di Catanzaro e 2.200 in provincia di Reggio Calabria. Diverse progettualità sono state attivate, con 30 comuni impegnati nel risanamento e nella gestione dei beni confiscati e 12 comuni coinvolti in iniziative di videosorveglianza e sicurezza.
Destinazioni d’Uso Variegate
Le destinazioni d’uso dei beni confiscati sono molteplici e creative. Alcuni immobili sono stati trasformati in strutture antiviolenza, come nel caso di Pellaro (RC), mentre a San Calogero (VV) è stato realizzato un parco urbano e micro aree di verde produttivo. A Sellia Marina, in provincia di Catanzaro, è stato creato un centro di accoglienza per disabili. Infine, a Melissa (KR), l’area camper esterna è stata sistemata, riqualificando il sito dove sorgeva l’ecomostro Palazzo Mangeruca.
