
VIDEO – “Disegno. Amo. Credo.”: Un Messaggio di Speranza dai Bambini Ucraini
La mostra itinerante “Disegno. Amo. Credo.” espone 64 opere realizzate da bambini ucraini, figli di prigionieri di guerra, portando in Italia storie di resilienza e speranza attraverso l’arte. Già ospitata a Crotone e Lamezia Terme, l’esposizione unisce solidarietà e denuncia, offrendo una prospettiva emotiva sulla guerra vista attraverso gli occhi dei più giovani.

Il progetto è nato da un gesto simbolico: la consegna al Papa delle liste dei prigionieri accompagnate dai disegni dei loro figli, un’azione che ha messo in luce la potenza emotiva di queste opere. Promossa dal gruppo “Sostegno ai prigionieri di guerra ucraini” e dall’attivista Bureviy, la mostra è realizzata in collaborazione con l’associazione Svitanok, il Gruppo fotoamatori di Crotone e la cooperativa One.
Le collaborazioni chiave includono il CNUAI (Congresso Nazionale delle Associazioni Ucraini in Italia), Bureviy (1ª Brigata Presidenziale della Guardia Nazionale dell’Ucraina) e Svitanok (associazione culturale ucraina).
Ogni opera racconta una storia personale: l’attesa per il ritorno dei padri, la fiducia nella pace, e la trasformazione della sofferenza in messaggi di speranza. Come spiegato dalla coordinatrice Anastasiia Dobrieva, i disegni non rappresentano solo la guerra, ma celebrano la vittoria, trasmettendo un’energia positiva attraverso colori e simboli.
Tra i temi ricorrenti figurano:
- Famiglia: ritratti di padri assenti con messaggi come “Ti aspetto, papà”.
- Speranza: rappresentazioni di sole, fiori e case accoglienti.
- Resilienza: metafore visive di luce e unità.
La mostra è stata inaugurata a Crotone il 25 luglio presso l’Ostello Casa di Chiara (Piazza Santa Veneranda n.6), con ingresso gratuito. A Lamezia Terme, l’esposizione è allestita al Chiostro di San Domenico, dove il 28 luglio si è tenuta una conferenza stampa con il sindaco Mario Murone e rappresentanti istituzionali.
In programma ci sono ulteriori eventi, tra cui una conferenza stampa a Lamezia Terme con interventi delle autorità locali e di Stanislav Shevchenko, presidente di Svitanok, e un itinerario nazionale che porterà la mostra a sensibilizzare sul tema dei prigionieri di guerra.
Questo progetto artistico non solo preserva le memorie individuali, ma diventa anche uno strumento di denuncia internazionale, dimostrando come l’arte possa trasformare il dolore in un appello universale per la pace.
