
Zumpano Riscopre la Sua Storia: Acquistato il Convento degli Agostiniani
Zumpano, 17 agosto 2025 – In una giornata che rappresenta un capitolo significativo per la comunità, l’amministrazione comunale di Zumpano, sotto la guida del Sindaco avv. Fabrizio Fabiano, ha annunciato con orgoglio l’acquisizione del Convento degli Agostiniani, insieme a dieci ettari di terreno. Questo storico edificio, che per secoli è rimasto chiuso, torna così a far parte della vita collettiva, rappresentando non solo un importante investimento nel patrimonio architettonico, ma anche un gesto di riappropriazione culturale e spirituale per il borgo calabrese.

Le Radici del Convento: Un Patrimonio di Fede e Cultura
Situato nella parte alta di Zumpano, il Convento degli Agostiniani vanta una storia millenaria, risalente al 1510 per volontà del Beato Francesco Marino, noto come “Fra Zumpano”. Inizialmente concepito come centro della Congregazione degli Agostiniani Zumpaniti, il convento ha avuto un ruolo cruciale nella riforma religiosa del Cinquecento, segnando un’epoca di rinnovamento nella vita monastica calabrese.
«Questo convento rappresenta molto più di un semplice edificio; è il simbolo di una storia condivisa da tutti noi», ha affermato un emozionato sindaco Fabiano. «Riprendere possesso di questo luogo significa riconnettersi con le nostre origini e l’eredità di fede e cultura che ha forgiato la nostra comunità». Con gratitudine, ha inoltre ringraziato le famiglie Lappano, Provera, Sabella e Cozzolino, custodi del convento nel corso delle generazioni, e in particolare la famiglia Valentini, che ha sostenuto il progetto di acquisizione. «Questo risultato dimostra che la collaborazione tra comunità, istituzioni e cittadini può scrivere insieme la storia», ha aggiunto.
Fra Zumpano: Un Innovatore della Vita Monastica
Nato a Zumpano nel 1455, Francesco Marino è stato un pioniere nel suo approccio alla regola agostiniana, mirando a una vita monastica essenziale, centrata sulla preghiera e sulla predicazione. Attraverso la creazione di conventi in diverse località, ha lasciato un segno indelebile nella storia locale.
«Fra Zumpano non era solo un religioso, ma un innovatore», ha spiegato lo storico Giuseppe Marini. «La sua congregazione ha resistito alle pressioni esterne, diventando un faro di sapere e sostegno per le comunità locali». Il convento di Zumpano, con la sua architettura e i suoi terreni agricoli, ha rappresentato per secoli un punto di riferimento fino agli eventi catastrofici del 1783 e alla soppressione napoleonica del 1806.
Un Nuovo Inizio: Dall’Abbandono alla Riscoperta
Acquistato nel XIX secolo dalla famiglia Corapi e trasformato in azienda agricola, il convento ha poi subito un lento processo di degrado nel dopoguerra. Oggi, nonostante le difficoltà visibili, la struttura conserva un fascino austero, con il suo portale in pietra e le mura intonacate che raccontano un passato ricco di significato.
«Il nostro obiettivo è che il recupero del convento non sia solo architettonico, ma anche narrativo», ha dichiarato Fabiano. «Intendiamo trasformarlo in un polo culturale, con un museo dedicato alla storia agostiniana e spazi per laboratori artistici».
Guardando al Futuro: Opportunità per la Comunità
L’acquisizione del convento si inserisce in un progetto più ampio di valorizzazione turistica attraverso la piattaforma “Zumpano Experience”, che mira a promuovere il borgo come meta imperdibile. «La Calabria è ricca di tesori dimenticati», ha sottolineato il sindaco. «Ridare vita a questo convento significa creare opportunità per i giovani e promuovere il turismo». Sono in programma collaborazioni con università per studi sulla congregazione e itinerari spirituali legati ai conventi fondati da Fra Zumpano. «Vogliamo anche coinvolgere l’Ordine Agostiniano per ripristinare momenti di preghiera», ha aggiunto Fabiano, tracciando un futuro in cui passato e presente possano dialogare.
Un Acquisto che Segna una Svolta
Concludendo, il sindaco ha affermato: «Zumpano sta scrivendo una nuova pagina, ma lo fa guardando indietro. Senza memoria non c’è futuro, e questo convento rappresenta la nostra memoria storica».
