
AL MArRC: LA STORIA DELL’ARMA DEI CARABINIERI
Una mostra ad ingresso libero
La storia dell’Arma dei Carabinieri e la sua presenza nel territorio reggino sono al centro di una mostra affascinante, ospitata nella Sala Paolo Orsi del Museo Archeologico Nazionale. L’esposizione, visitabile gratuitamente fino a domenica 15 giugno, fa parte del progetto “Una storia chiamata futuro”, che racchiude simbolicamente gli eventi organizzati dal Comando Provinciale dei Carabinieri, guidato dal Generale di Brigata Cesario Totaro, per commemorare il 211° anniversario di fondazione dell’Arma.
Questa mostra rappresenta un viaggio nel tempo, attraverso documenti, cimeli, stampe e oggetti d’epoca provenienti dalla collezione privata di Giovanni Guerrera. L’obiettivo è rileggere e apprezzare gli eventi più significativi della storia dell’Arma, a partire dalla sua origine, evidenziando il sacrificio e l’eroismo dei suoi uomini in diversi contesti, sia in tempo di guerra che in pace.
Il percorso espositivo si apre con una copia d’epoca delle Regie Patenti, il documento del 1814 con cui il Re Vittorio Emanuele I istituì “…Un Corpo di Militari per buona condotta e saviezza distinti, con nome di Corpo de’ Carabinieri Reali”. Da questo momento, i visitatori sono guidati attraverso un itinerario ricco di memorie storiche: dalla celebre carica dei Carabinieri a cavallo contro le truppe francesi a Grenoble nel 1815, che segna il battesimo di fuoco del Corpo, alla leggendaria Carica di Pastrengo durante la prima guerra d’Indipendenza (1848), fino all’Unità d’Italia e al primo centenario dell’Arma. Si esplorano anche il Motto Araldico “Nei secoli fedele”, le imprese della Prima Guerra Mondiale, e i contributi eroici dei Carabinieri durante la Seconda Guerra Mondiale, tra cui il Vice Brigadiere Salvo D’Acquisto, insignito della Medaglia d’Oro al Valor Militare.
Un particolare omaggio è riservato alla Virgo Fidelis, proclamata Patrona dell’Arma dei Carabinieri da Papa Pio XII l’11 novembre 1949. Per illustrare le difficoltà vissute dai militari al fronte, è stata ricreata un’area di comando con oggetti d’epoca, tra cui una tenda da campo, un cofano scrittoio, una uniforme da combattimento, uno zaino e un contenitore per l’acqua.
La mostra è arricchita da divise storiche fornite dall’Associazione Nazionale Carabinieri di Gerace. Un’importante sezione è dedicata ai documenti dell’Archivio di Stato di Reggio Calabria, diretti da Angela Puleio, che testimoniano la presenza dei Carabinieri nella città e nella provincia reggina dal 1860 fino alla metà del ‘900. Questi documenti rivelano le esigenze quotidiane dei Carabinieri, le richieste di truppe, le forniture e gli interventi in occasione di calamità naturali.
Attraverso i secoli, i Carabinieri hanno dimostrato di essere un pilastro per le comunità, sia nei centri urbani che nei piccoli borghi, tessendo un legame indissolubile con la storia dell’Italia. La mostra, curata da Claudia Ventura con la collaborazione di Angela Puleio e delle archiviste Cristina Brandolino e Clara Foglia, è un’importante occasione da non perdere per il suo valore storico e documentale.
