
Casi di Botulismo Il Prof. Carlo Alessandro Locateli: “Massima Attenzione nella Preparazione delle Conserve Fatte in Casa”
Pavia, 8 agosto 2025 – In risposta ai recenti casi di sospetta intossicazione da botulino emersi nelle regioni di Calabria e Sardegna, il professor Carlo Alessandro Locatelli, Direttore del Centro Antiveleni Maugeri di Pavia, ha voluto tranquillizzare la popolazione, affermando: “Non c’è motivo di allarmarsi, ma è cruciale esercitare cautela nella preparazione delle conserve domestiche.”

Locatelli ha spiegato che il botulismo è una malattia piuttosto rara, con una media di circa 40 casi segnalati ogni anno in Italia, un dato che si mantiene costante nel tempo e che, nella maggior parte dei casi, è associato a contaminazioni di alimenti conservati in maniera non adeguata in ambito domestico. I recenti eventi segnalati sono stati classificati in due cluster distinti. Il primo caso, verificatosi in Sardegna, ha visto identificare un prodotto alimentare industriale come causa dell’intossicazione, e il Ministero della Salute ha già attivato le procedure di allerta necessarie per affrontare la situazione in modo tempestivo ed efficace. Per quanto riguarda il secondo cluster, verificatosi in Calabria, sono attualmente in atto analisi approfondite, anche se tutti i pazienti coinvolti hanno in comune l’assunzione di cibi consumati in un esercizio pubblico.
Il botulismo è una forma di intossicazione alimentare che si manifesta a seguito dell’assunzione della tossina prodotta dal Clostridium botulinum, conosciuto per essere il veleno più potente di origine naturale. I sintomi caratteristici di questa condizione comprendono annebbiamento e sdoppiamento della vista (diplopia), dilatazione anomala delle pupille (midriasi bilaterale), difficoltà nel mantenere aperte le palpebre (ptosi), oltre a difficoltà nell’articolazione della parola (disartria) e nella deglutizione. Questi sintomi possono essere accompagnati da secchezza della bocca e delle fauci (xerostomia) e stipsi. Nei casi più gravi, la malattia può progredire verso una graduale perdita di forza nei muscoli degli arti e in quelli coinvolti nella respirazione, fino a compromettere la funzionalità dei muscoli respiratori, rendendo necessaria l’intubazione.
Locatelli ha voluto mettere in evidenza il fatto che “la tossina botulinica è invisibile e spesso non altera il sapore degli alimenti contaminati. L’antidoto contro questo veleno è efficace solo nelle fasi iniziali dell’intossicazione, quando la tossina è ancora presente nel flusso sanguigno. In seguito, la tossina si lega ai nervi, rendendo il recupero molto difficile e prolungato.” Questo sottolinea ulteriormente l’importanza della prevenzione: è essenziale garantire una sterilizzazione adeguata degli alimenti e attenersi rigorosamente alle direttive del Ministero della Salute, evitando in particolare di somministrare miele o conserve fatte in casa ai bambini di età inferiore a un anno.
Il sistema di controllo alimentare in Italia è considerato uno dei più rapidi ed efficaci in Europa, con procedure che prevedono ritiri immediati dei lotti contaminati e verifiche capillari nei locali pubblici. In seguito ai recenti eventi verificatisi in Calabria e Sardegna, sono state già distribuite dosi di antidoto agli ospedali che potrebbero trovarsi a gestire ulteriori casi di intossicazione.
Per prevenire il botulismo, è fondamentale seguire le linee guida dettagliate disponibili online, redatte dal Centro Nazionale di Riferimento per il Botulismo in collaborazione con il Ministero della Salute, l’Università degli Studi di Teramo e il Centro Antiveleni Maugeri di Pavia. Queste linee guida forniscono indicazioni preziose su come preparare gli alimenti e le conserve in modo sicuro.
Infine, è di vitale importanza prestare attenzione ai sintomi che possono manifestarsi in caso di sospetta intossicazione, come annebbiamento della vista, difficoltà a parlare e deglutire, e se c’è il sospetto di aver ingerito cibo contaminato, è altamente consigliato sottoporsi a un accurato esame clinico da parte di un medico specializzato. La tempestività nell’intervento può fare la differenza nel trattamento di questa pericolosa intossicazione.
