
Catanzaro: Partecipazione della Polizia di Stato all’Evento Formativo “Tecnologie, Investigazioni e Implicazioni Giuridiche” presso l’Università degli Studi Magna Graecia
Ieri, nell’aula Falcone-Borsellino dell’Università degli Studi “Magna Graecia” di Catanzaro, si è tenuto l’evento formativo “Tecnologie, Investigazioni e Implicazioni Giuridiche”, organizzato dal Dipartimento di Giurisprudenza, Economia e Sociologia, Corso di Laurea in Scienze delle Investigazioni.

Numerosi relatori, esperti del settore, hanno approfondito le molteplici sfaccettature del tema del convegno, esaminando le evidenze in diversi contesti sociali, con particolare focus sulle dimensioni giuridica, economica, penale, tecnologica e sanitaria.
Dagli interventi è emerso un consenso sull’importanza di affrontare l’impatto delle tecnologie sulle indagini scientifiche, le ricerche giuridiche e il processo penale attraverso un confronto interdisciplinare, evidenziando la complessità delle interrelazioni coinvolte.
Per la Polizia di Stato, hanno relazionato il Questore di Catanzaro Giuseppe Linares, il Capo della Squadra Mobile Rosaria Di Blasi e il Dirigente del Gabinetto Regionale della Polizia Scientifica per la Calabria, Vincenzo Ferraina.
Il Questore Linares ha sottolineato l’importanza della collaborazione con il mondo accademico, menzionando il recente incontro del 15 maggio con gli studenti del corso di laurea in Psicologia Forense e Criminologica, incentrato sulla violenza di genere e sulle azioni di contrasto che operano in una dimensione meta-penale, finalizzate a ridurre la pericolosità dei maltrattanti.
Nell’ambito delle investigazioni giudiziarie, che si svolgono in contesto penale, il Pubblico Ministero può avvalersi di una serie di esperti per illuminare “l’opacità del reato”.
La celebre frase di Umberto Eco “Ogni cosa al mondo ci parla di sé” invita a riflettere su come si possa trovare significato in ogni aspetto della nostra realtà, a patto di osservare e interpretare nel giusto contesto. Tuttavia, il fattore umano rimane imprescindibile anche nell’era dell’Intelligenza Artificiale. Con l’evoluzione tecnologica, l’investigazione forense assume un ruolo cruciale, in particolare nelle fasi iniziali sulla scena del crimine.
L’investigazione forense implica l’applicazione di metodi e tecniche scientifiche per accertare un reato o analizzare comportamenti sociali. Si occupa di raccogliere, analizzare e interpretare prove per supportare le indagini e i processi legali.
Il dott. Ferraina ha presentato, mediante un breve video, le principali attività della Polizia Scientifica, illustrando i sopralluoghi fisici e virtuali, nonché l’utilizzo di database assistiti dall’Intelligenza Artificiale. È fondamentale preservare la scena del crimine durante la raccolta delle prove per evitare alterazioni o contaminazioni, seguendo rigorosi protocolli.
La dott.ssa Di Blasi ha descritto le funzioni della Polizia Giudiziaria, evidenziando l’importanza dell’investigazione come complesso di attività dedicate alla ricerca e analisi delle informazioni necessarie all’Autorità Giudiziaria per esercitare l’azione penale. Questo processo richiede un approccio multidisciplinare e la collaborazione di vari attori, in cui il ruolo della Polizia Scientifica è essenziale. Sono stati delineati metodi di indagine e protocolli operativi da seguire, sia su delega dell’Autorità Giudiziaria sia su iniziativa propria, sempre nel rispetto del codice di procedura penale. È stato discusso anche il rapporto tra la Polizia Giudiziaria e il Pubblico Ministero, che dirige le indagini.
Il personale del Gabinetto Regionale della Polizia Scientifica per la Calabria e del Gabinetto Provinciale della Polizia Scientifica di Catanzaro ha fornito riferimenti su aspetti tecnici e giuridici, presentando strumenti tecnologici avanzati e guidando gli studenti in un’esperienza immersiva di rilevamento delle tracce sulla scena del crimine.
Sono state organizzate tre simulazioni di diverse scene del crimine, utilizzando attrezzature elettroniche in dotazione alla Polizia Scientifica. Gli studenti hanno partecipato attivamente, cimentandosi nelle attività di ricerca e rilevamento delle prove seguendo le indicazioni degli operatori. La ricerca di tracce biologiche è stata condotta con speciali macchine fotografiche, impiegando luci forensi e sostanze chimiche per identificare anche le tracce più labili, come polvere da sparo, sangue e saliva, e per elaborare impronte digitali, consentendo un eventuale riscontro immediato con le banche dati. È stata posta particolare attenzione sulle fasi cruciali del sopralluogo e sulla documentazione video-fotografica della scena del crimine, evidenziando le procedure per garantire la corretta raccolta delle prove.
