
Comune di Strongoli: indagate 11 persone per concorso esterno in associazione mafiosa
L’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) sul Comune di Strongoli ha portato all’indagine di 11 persone, tra cui l’ex sindaco Sergio Bruno, un assessore e un tecnico comunale, accusati di concorso esterno in associazione mafiosa e favoreggiamento alla cosca Giglio, legata alla ’ndrangheta.
La vicenda giudiziaria :
Gli indagati sono ritenuti responsabili di aver gestito appalti pubblici a vantaggio di imprese vicine alla criminalità organizzata, garantendo assunzioni a figure legate al clan. L’ex sindaco e l’assessore avrebbero manipolato procedure amministrative per agevolare gli interessi della cosca, mentre il tecnico comunale è accusato di aver alterato documenti per coprire le irregolarità.
I reati contestati :
– Concorso esterno: collaborazione stabile con la ’ndrangheta per l’acquisizione di appalti e risorse pubbliche.
– Frode in pubblica amministrazione: alterazione di bandi e graduatorie per favorire aziende collegate al clan.
– Abuso d’ ufficio per utilizzo di fondi comunali per scopi illeciti.
La cosca Giglio opera nel crotonese ed è nota per il controllo di attività economiche e l’infiltrazione negli enti locali, strategia tipica della ’ndrangheta per espandere il proprio potere. L’organizzazione sfrutta appalti e assunzioni per consolidare consenso e riciclare capitali illeciti. La Procura ha acquisito atti e documenti chiave, mentre gli indagati potrebbero affrontare un processo in abbreviato[3]. L’inchiesta riflette un pattern ricorrente in Calabria, dove le infiltrazioni mafiose nelle istituzioni locali restano una sfida critica.
