
Criticità nel Carcere di Crotone: Verità e Propaganda
Di recente, un gruppo di politici ha effettuato una visita alla Casa Circondariale di Crotone, culminata in una nota stampa in cui sono state evidenziate numerose criticità che compromettono la vivibilità all’interno dell’istituto, sia per i detenuti che per gli operatori penitenziari. In un contesto elettorale, è frequente assistere a promesse e dichiarazioni mirate a catturare l’attenzione dell’elettorato; tuttavia, ciò non deve trasformarsi in una distorsione della realtà o, peggio, nella strumentalizzazione delle persone più vulnerabili.

I problemi storici e gravi del carcere di Crotone—tra cui sovraffollamento, carenza di personale, strutture degradate e scarse opportunità lavorative per i detenuti—sono noti a tutti gli attori coinvolti, dalle istituzioni ai politici stessi. È evidente che il sistema carcerario attende da tempo risposte concrete e tempestive per rendere l’esperienza di detenzione più umana, al fine di prevenire i drammatici episodi di suicidi e autolesionismo.
Tuttavia, nonostante la precarietà della situazione, non si può considerare l’emergenza. È importante chiarire che i ventilatori menzionati nella nota non sono stati acquistati dai detenuti, bensì donati da un’azienda locale. Per quanto riguarda l’assistenza sanitaria, gli operatori sono presenti fino alle 20:00 e il supporto del cappellano e dei volontari è costante. L’approvvigionamento idrico, compresa l’acqua calda, è garantito anche in seguito a urgenti interventi sulla rete idrica.
In estate, sono stati avviati dialoghi con imprenditori e associazioni per implementare progetti che offrano opportunità lavorative ai detenuti. Inoltre, nella mia veste di garante dei diritti dei detenuti, non ho riscontrato segnalazioni di restrizioni o sofferenze causate da comportamenti del personale penitenziario. È fondamentale evidenziare il costante dialogo tra me, il garante regionale e il personale dell’istituto, volto a garantire il rispetto dei diritti e della dignità dei detenuti, grazie all’impegno e alla professionalità degli operatori.
Infine, è opportuno ricordare che, nelle ultime settimane, l’associazione Antigone e “Nessuno tocchi Caino” hanno visitato il carcere di Crotone, riscontrando condizioni non così drammatiche come descritto nella nota. I rappresentanti di “Nessuno tocchi Caino” hanno persino lodato la professionalità del personale e il clima di collaborazione tra operatori e detenuti, elementi che contribuiscono a mitigare il disagio all’interno dell’istituto.
Il Garante Comunale dei diritti dei Detenuti
Avv. Leo Sulla
