L’ Incompatibilità dei Sindaci Calabresi eletti in Consiglio regionale: 4 casi rivelatori di Conflitto Normativo
Le recenti elezioni regionali in Calabria, tenutesi nei giorni 5 e 6 ottobre 2025, hanno portato alla luce un tema di grande importanza e attualità: l’incompatibilità tra le cariche di sindaco e quelle di consigliere regionale. Questo problema si è manifestato in modo evidente con quattro sindaci, ora eletti al Consiglio Regionale, che si trovano a dover affrontare le conseguenze di una normativa che vieta esplicitamente il cumulo di incarichi. Tale situazione ha generato tensioni politiche significative e ha innescato una serie di procedimenti legali, creando un clima di incertezza nel panorama politico calabrese.
La Normativa e Le Sue Implicazioni
La legge italiana, in particolare l’articolo 65 del Testo Unico degli Enti Locali (TUEL), stabilisce in modo chiaro e inequivocabile che non è possibile ricoprire simultaneamente le cariche di sindaco e di consigliere regionale. Questa normativa ha portato i sindaci coinvolti a dover prendere decisioni cruciali entro dieci giorni dalla notifica dell’incompatibilità, scelta che può influenzare notevolmente la loro carriera politica e l’amministrazione locale.
Orlandino Greco: Un Modello di Responsabilità Istituzionale
Nel contesto di queste problematiche, Orlandino Greco, sindaco di Castrolibero, ha dimostrato un approccio responsabile e lungimirante. Ha scelto di affrontare la situazione adottando la procedura di decadenza ordinata, una decisione che ha adottato il 7 novembre 2025. Tale scelta non solo ha evitato lo scioglimento del consiglio comunale, ma ha anche permesso la nomina di un vicesindaco per gestire le operazioni quotidiane dell’amministrazione, garantendo così una continuità operativa senza interruzioni.
Conflitti Politici e Ricorsi Legali
Giuseppe Falcomatà: La Crisi Politica di Reggio Calabria
Il caso di Giuseppe Falcomatà, sindaco di Reggio Calabria, è emblematico della complessità delle dinamiche politiche in atto. Dopo aver ricevuto la sfiducia dal suo partito, il Partito Democratico, la situazione si è ulteriormente aggravata. Il 17 novembre 2025, il Consiglio comunale ha formalizzato l’incompatibilità, segnando l’inizio di una crisi che potrebbe culminare nella sua decadenza entro l’11 dicembre. Questo scenario ha messo in evidenza non solo le problematiche legate all’incompatibilità, ma anche le fratture interne alla maggioranza, con ripercussioni significative sulla governance della città.
Rosaria Succurro: Un Ricorso Legale in Sospeso
Dall’altra parte, troviamo Rosaria Succurro, sindaca di San Giovanni in Fiore e presidente della Provincia di Cosenza. Il suo caso è caratterizzato da un ricorso legale presentato per contestare la legittimità della sua doppia carica. L’associazione civica «La Migliore Calabria», rappresentata dal consigliere comunale Graziano Di Natale, ha avviato un’azione legale presso il Tribunale di Catanzaro per far dichiarare l’incompatibilità della Succurro. Quest’ultima, nel frattempo, ha manifestato la sua intenzione di mantenere il ruolo di presidente provinciale fino alla scadenza naturale, complicando ulteriormente la questione con richieste per la convocazione del consiglio comunale al fine di affrontare formalmente l’incompatibilità.
Giuseppe Ranuccio e la Decisione della Decadenza Ordinata
Infine, Giuseppe Ranuccio, sindaco di Palmi, ha dichiarato pubblicamente la sua intenzione di seguire il modello della decadenza ordinata, similmente a quanto fatto da Orlandino Greco. Questa scelta mira a mantenere la stabilità amministrativa, evitando interruzioni nei servizi e nella governance, mentre si preparano nuove elezioni che si prevede possano tenersi entro la fine di maggio o inizio di giugno 2025.
Conclusione: Un Futuro Politico Incerto
La questione dell’incompatibilità dei sindaci eletti nel Consiglio regionale della Calabria rappresenta una sfida istituzionale di grande rilevanza, costringendo i governi locali a confrontarsi con le leggi vigenti e le conseguenze politiche delle loro scelte. I vari approcci adottati dai sindaci coinvolti, che spaziano dalla decadenza ordinata (come nel caso di Greco e Ranuccio) alla crisi con sfiducia (come per Falcomatà) e al ricorso legale (nella situazione di Succurro), riflettono strategie diverse per gestire la complessità dell’incompatibilità.
In particolare, la decisione di Orlandino Greco di optare per la decadenza ordinata rappresenta un modello virtuoso dal punto di vista istituzionale, permettendo un passaggio fluido di poteri e la continuità amministrativa fino alle nuove elezioni. Al contrario, il caso di Reggio Calabria evidenzia come l’incompatibilità possa fungere da catalizzatore di crisi politiche più ampie, rivelando fratture preesistenti all’interno della coalizione di governo.
Per quanto riguarda Rosaria Succurro, il ricorso legale rappresenta un tentativo di posticipare la decisione attraverso il sistema giudiziario, un approccio che, però, rischia di prolungare l’incertezza e il potenziale blocco amministrativo. In questo contesto, è chiaro che l’applicazione della legge sull’incompatibilità non è semplicemente una questione tecnica, ma comporta implicazioni politiche, amministrative e istituzionali di grande rilievo, influenzando direttamente la capacità di governo delle comunità locali e la stabilità delle coalizioni regionali.

