Cibo e Salute

Slow Grains 2025: Un Futuro Sostenibile per la Cerealicoltura a Reggio Calabria

Reggio Calabria ha ospitato dal 7 al 9 novembre l’evento “Slow Grains 2025”, un’importante iniziativa organizzata dalla Città Metropolitana in collaborazione con Slow Food e Slow Grains. Questo incontro ha riunito esperti, produttori e trasformatori nazionali e locali, tutti uniti dalla volontà di discutere e valorizzare la biodiversità cerealicola.

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Durante tre giorni di conferenze e dialoghi, è stata messa in luce l’importanza dei cereali tradizionali e il ruolo cruciale dei loro custodi. L’evento ha avuto come obiettivo primario quello di tutelare il patrimonio di conoscenze legato al grano e ai suoi trasformati, oltre a promuovere sinergie tra agricoltori, trasformatori, istituzioni e cittadini.

Francesco Sottile, vicepresidente di Slow Food Italia, ha sottolineato: «Ogni seme rappresenta un patrimonio di biodiversità e conoscenza. La protezione delle varietà è fondamentale per garantire la libertà di scegliere come e cosa coltivare. Dobbiamo abbracciare un modello agroecologico che rigeneri l’ecosistema e integri saperi scientifici e tradizionali».

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Giuseppe Falcomatà, sindaco della Città Metropolitana, ha elogiato la manifestazione come un’opportunità per preservare la cultura del grano, un elemento fondamentale della nostra identità. Ha inoltre evidenziato l’importanza di sensibilizzare le nuove generazioni verso il consumo di prodotti locali.

“Slow Grains” ha offerto uno spazio di confronto tra tutti i partecipanti, con relatori di spicco come Andrew Calabrese dell’Università del Colorado e Salvatore Ceccarelli, genetista agrario. I temi trattati hanno incluso il rilancio delle aree montane attraverso la cerealicoltura e l’importanza della tutela dei semi.

Rosy Attinà, fornaia a Roccaforte del Greco, ha condiviso la sua passione per il pane e l’impegno a mantenere viva la tradizione del suo territorio. Mariangela Costantino, agronoma nella piana di Lamezia Terme, ha parlato della sua esperienza con varietà di grano identitarie, sottolineando l’importanza della biodiversificazione.

Mimmo Pontillo, coordinatore di Slow Grains Italia, ha evidenziato la crescente preoccupazione per le condizioni dei piccoli produttori, custodi delle aree più vulnerabili del Paese. Ha dichiarato: «Il cambiamento deve partire dalle economie locali, dove il senso di appartenenza è forte».

Durante l’evento, i Laboratori del Gusto hanno permesso ai partecipanti di scoprire i sapori dei grani e dei prodotti locali, mentre oltre 20 produttori hanno rappresentato la ricca biodiversità calabrese attraverso farine, pasta, birre artigianali e molto altro.

Michelangelo D’Ambrosio, presidente di Slow Food Calabria, ha concluso: «Slow Grains ha rappresentato un’importante tappa nel lungo viaggio di Slow Food, un’opportunità per riflettere sul futuro dell’agricoltura e agire in modo sostenibile».

La prima edizione di Slow Grains è stata realizzata grazie alla collaborazione tra vari enti e associazioni, con l’obiettivo di promuovere una cultura alimentare sana e consapevole.