
La Calabria in Piazza: Quattro Chili di Grano per un Caffè
In seguito all’incontro con i candidati alla presidenza della regione Calabria, che ha visto la presentazione di un articolato programma intitolato “La Calabria che vogliamo”, la Coldiretti calabrese non si ferma. Domani, 26 settembre, sarà in piazza a Palermo per protestare contro le speculazioni di veri e propri trafficanti che minacciano il “Granaio Italia”, avvalendosi delle importazioni di prodotto estero per abbattere i prezzi di quello nazionale, ormai scesi drammaticamente sotto il costo di produzione.

“Attualmente, un produttore è costretto a vendere oltre quattro chili di grano per permettersi un semplice caffè”, afferma Franco Aceto, presidente di Coldiretti Calabria. “I prezzi del grano sono insostenibili, gli agricoltori stanno operando in perdita e rinunciano a seminare, lasciando i terreni incolti. Questa situazione rischia di abbandonare il nostro territorio alla desertificazione, colpendo ambiente, economia e lavoro. Inoltre, gli arrivi di grano canadese sono raddoppiati, grazie al dazio zero concesso dall’Unione Europea, causando un crollo dei prezzi del grano italiano e minacciando la salute dei cittadini. Il grano canadese, infatti, viene fatto maturare con il glifosato, una sostanza vietata in Italia. L’Unione Europea dovrebbe garantire che i prodotti importati seguano le stesse normative di quelli italiani”.
Negli ultimi anni, tra il Covid e conflitti internazionali, il costo dei mezzi tecnici, dagli agrofarmaci al carburante, è aumentato drasticamente, aggravato dagli effetti del cambiamento climatico. Oggi, la Calabria conta 4.193 aziende agricole su 23.937 ettari di frumento duro, e cresce la preoccupazione per una riduzione significativa delle capacità produttive della regione. Le prime vittime delle speculazioni sui prezzi del grano sono i giovani agricoltori, che, ereditando l’azienda di famiglia o avviando nuove attività, sognano di costruire un futuro coltivando grano per la pasta 100% italiana. Questa situazione riduce le opportunità di lavoro, costringendo i giovani a lasciare il territorio.
Il popolo del grano, quindi, scenderà in piazza con una forte iniziativa di Coldiretti, chiedendo alle istituzioni europee e italiane di intervenire per ripristinare rispetto, equità e un futuro sostenibile per il settore.
