
La Sanità in Calabria: Emergenze, caos e Chiusure delle Guardie Mediche a Ferragosto
La Calabria si trova nel bel mezzo di una ristrutturazione delle ex guardie mediche, seguendo il nuovo Accordo Integrativo Regionale (AIR). Questo sistema prevede un medico di continuità assistenziale ogni 5.000 abitanti, il che implica la necessità di circa 100 presidi per coprire un’intera regione, con ognuno di essi destinato a una popolazione di 20.000 persone.

Tuttavia, la situazione nella provincia di Crotone riflette una realtà regionale costellata da gravi problemi:
- Carenza di personale medico: Una questione strutturale che affligge l’intero territorio calabrese.
- Chiusure durante Ferragosto: Molte postazioni di continuità assistenziale hanno interrotto il servizio tra il 14 e il 17 agosto a causa di una “grave carenza di personale sanitario”.
- Mancanza di programmazione: La situazione mette in luce una cronica insufficienza nella pianificazione dell’assistenza sanitaria territoriale.
Situazione Critica nelle Diverse Province
Vibonese in crisi
- Guardia medica di Acquaro chiusa: Il sindaco di Dasà, Raffaele Scaturchio, ha denunciato l’assenza di personale nella Guardia Medica di Acquaro, che è rimasta inoperativa anche durante un’emergenza riguardante un’anziana.
Emergenza nel Cosentino
- Postazioni chiuse a Ferragosto: Il distretto sanitario della Valle del Crati ha confermato la sospensione delle guardie mediche tra il 14 e il 17 agosto a causa della mancanza di personale sanitario.
Criticità nel Reggino
- Chiusure a Ferragosto: Nella giornata del 15 agosto, i presidi di Reggio Calabria e Villa San Giovanni esponevano cartelli scritti a mano che giustificavano l’assenza per mancanza di corrente. A luglio, il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, aveva denunciato la chiusura estiva delle guardie mediche di Gallico e Ravagnese, definendola “una progressiva opera di cancellazione della sanità territoriale”.
La carenza di personale medico è un problema radicato in Calabria, evidenziando una scarsa programmazione e un’attenzione insufficiente alla sanità territoriale. Questo lascia molte comunità senza assistenza medica nei momenti di maggiore necessità. Le emergenze, anche quelle meno gravi, vengono dirottate verso i pronto soccorso, aumentando ulteriormente la pressione sulle strutture ospedaliere.
L’Azienda Sanitaria Provinciale (ASP) è ora chiamata a fornire risposte concrete e tempestive per garantire il diritto alla salute dei cittadini, specialmente durante l’estate, quando la domanda di assistenza tende a crescere.
Il Dipartimento per la salute della Regione Calabria ha garantito che non ci sarà alcuna riduzione delle ex guardie mediche senza prima attivare i nuovi presidi e strumenti di assistenza territoriale. Tuttavia, il processo di revisione è lento, a causa delle storiche carenze della rete sanitaria calabrese. La riorganizzazione fa parte di un piano più ampio che coinvolge l’intera rete territoriale regionale, già attivo in altre regioni italiane, ma ancora in fase di attuazione in Calabria.
