Cultura

“7 Giorni con le Donne per i Diritti Umani”: Un Evento di Riflessione e Impegno a Diamante

Si è conclusa a Diamante la seconda edizione della rassegna “7 giorni con le donne per i diritti umani”, tenutasi dal 26 agosto al 2 settembre 2025. L’iniziativa, spin-off del Mediterraneo Festival Corto, è stata organizzata dal Cinecircolo Maurizio Grande, con il patrocinio di Amnesty International Italia e del Comune di Diamante. Ogni serata ha offerto un’opportunità di approfondire temi legati all’equità di genere e ai diritti umani, attraverso dibattiti e proiezioni.

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L’apertura dell’evento è stata segnata da una conferenza stampa condotta dalla giornalista Maria Francesca Amodeo, durante la quale sono state presentate le mostre esposte al DAC. Tra queste, “Finestre sull’altrove”, realizzata da Matteo Pericoli per celebrare i 60 anni di Amnesty International, che ha raccolto 60 immagini e frasi di speranza scritte da migranti di diverse nazioni nel corso degli anni. La mostra “ESMA, giustizia in aula bunker”, con fotografie di Anna Maria De Luca, ha documentato il processo contro i responsabili della dittatura argentina.

La prima serata, moderata dalla giornalista Caterina Bruno, ha visto il confronto tra l’attivista Maria Carmela Pia Papalia e la dottoressa Francesca Perri, della Rete Sanitari per Gaza. Papalia ha sottolineato il diritto di ogni individuo a essere se stesso, mentre Perri ha condiviso le drammatiche testimonianze dei colleghi che operano in condizioni estreme nella Striscia di Gaza, dove mancano elettricità e medicine.

Il secondo giorno è stato dedicato al cinema con la proiezione di cortometraggi finalisti al Mediterraneo Festival Corto. Tra questi, “L’attesa dell’alba” di Giovanni Carpanzano, che affronta temi LGBTQI+, e “Sara” di Ariana Andrade Castro, vincitore nella sezione Diritti Umani, che tocca delicatamente il tema della tratta di minori in Sud America.

Il terzo giorno ha visto la scrittrice e regista Danila Trapani presentare il processo creativo dietro un film d’animazione, offrendo uno sguardo su un settore ancora prevalentemente maschile.

Sabato 30 agosto, la giornalista Francesca Magurno ha dialogato con Milena Bertolini, allenatrice UEFA Pro e ex allenatrice della Nazionale di calcio femminile. Bertolini ha raccontato le sfide affrontate dalle calciatrici in un contesto privo di professionismo, enfatizzando l’importanza di creare scuole calcio miste per promuovere il rispetto tra i generi.

Il 31 agosto, un incontro con Pina Labanca, Paola Suraci e Giusy Capone ha messo in luce le disparità di genere nell’editoria. Labanca ha condiviso la sua esperienza nel fondare una casa editrice per sovvertire il paradigma esistente, mentre Suraci e Capone hanno discusso del ruolo cruciale degli editori, spesso invisibili e sottovalutati.

La penultima serata ha visto la partecipazione di Laura Petruccioli di Amnesty International Italia, che ha evidenziato l’importanza dell’arte nella diffusione di messaggi sui diritti umani, sottolineando come essa possa raggiungere pubblici altrimenti distanti da queste tematiche.

L’evento si è concluso con una testimonianza toccante delle giornaliste Anna Maria De Luca e Dora Salas Iantorno, che hanno riportato alla memoria le atrocità della dittatura argentina e il dramma dei desaparecidos, tra cui il compagno di Dora. Le due giornaliste hanno ricordato Angela Maria Aieta, vittima della violenza del regime, la cui eredità continua a vivere sia in Argentina che a Fuscaldo, sua città natale.

Durante le sette serate, momenti di intrattenimento si sono alternati a riflessioni significative, con partecipazioni di associazioni locali e performance artistiche. Tra queste, la Compagnia Biancaluna ha portato in scena un monologo di Paola Cortellesi, mentre il baritono Francesco Laino ha chiuso la rassegna interpretando “La Cura” di Franco Battiato. Un evento che ha saputo unire cultura, diritti umani e impegno sociale in un contesto di grande rilevanza.

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