Cultura

L’Università Mediterranea di Reggio Calabria Inaugura l’Anno Accademico con un Dottorato Honoris Causa a Padre Paolo Benanti

L’Università Mediterranea di Reggio Calabria ha ufficialmente dato il via all’anno accademico 2025/2026 con una cerimonia di grande importanza, durante la quale è stato conferito il Dottorato Honoris Causa in Diritto ed Economia a Padre Prof. Paolo Benanti. Riconosciuto come una figura di spicco nel dibattito internazionale sull’etica dell’intelligenza artificiale, Padre Benanti ha presentato una lettura magistrale intitolata “L’Algoretica per la crescita sociale”, offrendo una visione profonda di un futuro interconnesso.

Pubblicità

L’evento, che si è svolto nell’Aula Magna Antonio Quistelli, ha richiamato un ampio pubblico, sottolineando l’impegno dell’Ateneo reggino nel rispondere alle sfide della ricerca e dell’innovazione, mantenendo un legame stretto con il territorio e il tessuto sociale. Il rettore Giuseppe Zimbalatti ha evidenziato l’importanza della terza Missione dell’Università, esprimendo il suo orgoglio per il conferimento di questo prestigioso titolo a un accademico di così alta levatura. “Questo momento solenne è un riconoscimento del nostro impegno nel rafforzare la qualità della formazione,” ha affermato Zimbalatti, sottolineando l’importanza di un’offerta formativa innovativa in grado di rispondere alle esigenze locali.

Negli ultimi tre anni, l’Università ha attivato cinque nuovi corsi di laurea, potenziando le aree umanistiche, ingegneristiche e sportive, e ha attualmente sessanta percorsi formativi, inclusi i corsi interateneo con l’Università di Catanzaro. Zimbalatti ha anche annunciato l’attesa dei primi laureati del polo universitario carcerario nel 2027, evidenziando l’impegno dell’Ateneo nel sociale. “Siamo stati pionieri in Italia con l’Erasmus italiano,” ha aggiunto, riferendosi all’incremento delle immatricolazioni, che ha superato il 5% rispetto all’anno precedente e il 25% rispetto a due anni fa. Inoltre, oltre il 60% degli studenti sono donne, un dato che colloca l’Università tra le più virtuose nel contrasto al “gender gap”.

Pubblicità

La Mediterranea si distingue anche per la sua solidità economico-finanziaria, come confermato dal rettore. La visione di un futuro progressista è evocata dall’opera di Umberto Boccioni, “La città che sale”, che Zimbalatti ha utilizzato come metafora per descrivere l’Università come un fulcro di evoluzione per la città di Reggio Calabria, nonostante le sfide da affrontare.

Durante la cerimonia, le testimonianze di studenti come Isabella Scardino e Elias Ashiek hanno messo in luce l’inclusività della comunità accademica. Ashiek, proveniente dal Sudan, ha raccontato la sua esperienza e la ricerca di opportunità presso l’Università Mediterranea.

Il momento culminante della cerimonia è stato il conferimento del Dottorato a Padre Benanti, preceduto dalla laudatio del professor Massimiliano Ferrara, che ha sottolineato l’importanza del dialogo interdisciplinare tra etica, scienza e tecnologia. Le motivazioni del riconoscimento, presentate dal professor Massimo Finocchiaro Castro, hanno messo in evidenza l’impegno di Padre Benanti nel garantire un uso responsabile dell’intelligenza artificiale.

“L’intelligenza artificiale sta cambiando profondamente le dinamiche sociali e politiche,” ha dichiarato Padre Benanti, “e la nostra sfida è quella di scrivere un nuovo capitolo dell’etica che sappia domare il potere computazionale.”

La cerimonia si è conclusa con il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, che ha elogiato il lavoro dell’Università Mediterranea e il suo ruolo cruciale nel superare le sfide della regione. Ha espresso particolare apprezzamento per la storia di Elias Ashiek, evidenziando l’importanza di una comunità che risponde ai bisogni reali. Occhiuto ha assicurato il continuo sostegno al sistema universitario calabrese, sottolineando che investire nell’istruzione è fondamentale per trattenere i giovani talenti nella regione.