Cronaca

BAGNARA CALABRA (RC) – ISPEZIONI IN UN LOCALE BALNEARE: SCOPERTE IRREGOLARITÀ SUL LAVORO NERO, ALIMENTI NON TRACCIATI E VIDEOSORVEGLIANZA ILLEGALE. ATTIVITÀ SOSPESA

Durante un’ispezione condotta dai Carabinieri della Stazione di Bagnara Calabra, in collaborazione con il personale del Nucleo Ispettorato del Lavoro (NIL) e i medici dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria, sono emerse gravi irregolarità all’interno di uno stabilimento balneare della costa tirrenica.

Pubblicità

L’operazione, mirata a contrastare il lavoro sommerso e a verificare le condizioni igienico-sanitarie e di sicurezza, ha rivelato la presenza di un lavoratore non regolarmente assunto, mai sottoposto a visita medica obbligatoria né a formazione prevista dalle normative vigenti.

Inoltre, è stato accertato che un sistema di videosorveglianza era stato installato senza le necessarie autorizzazioni, registrando le attività dei dipendenti durante le ore lavorative e violando così le normative sulla privacy nei luoghi di lavoro.

Dal punto di vista della sicurezza alimentare, sono stati sequestrati circa 40 chilogrammi di prodotti privi della necessaria tracciabilità, riscontrando anche l’assenza del manuale di autocontrollo igienico. I prodotti, dichiarati non idonei alla somministrazione, sono stati correttamente smaltiti.

Il titolare dell’attività è stato denunciato a piede libero e l’impresa ha subito una sospensione immediata delle operazioni. Le irregolarità hanno inoltre comportato sanzioni amministrative per un totale di 17.000 euro, insieme a multe di 3.500 euro.

Questa operazione si inserisce in una serie di controlli intensificati dai Carabinieri nelle località balneari, con l’obiettivo di garantire la sicurezza dei lavoratori, la salute dei consumatori e il rispetto delle normative, specialmente in un periodo dell’anno caratterizzato da un significativo aumento del flusso turistico e della richiesta di servizi stagionali.

Si informa che il procedimento penale è attualmente nelle fasi preliminari delle indagini e l’individuo coinvolto è considerato innocente fino a prova contraria.

Pubblicità