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In una decisione che scuote le fondamenta del progetto, la Corte dei Conti ha negato il visto di legittimità alla delibera CIPESS, un passo cruciale per avviare i cantieri del Ponte dello Stretto. Questo provvedimento, di valore pari a 13,5 miliardi di euro, ha subito un arresto temporaneo, suscitando reazioni politiche contrastanti e sollevando interrogativi sul destino di un’infrastruttura simbolo dell’attuale governo Meloni-Salvini.
Decisione Storica della Corte dei Conti
La Sezione centrale di controllo di legittimità della Corte dei Conti, riunitasi il 29 ottobre 2025, ha deliberato di non concedere il visto necessario per la Delibera CIPESS n. 41/2025, relativa al “Collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria”. Tale delibera, approvata ad agosto, destinava fondi dal Fondo per lo sviluppo e la coesione al progetto del Ponte sullo Stretto di Messina.
Questa pronuncia di natura tecnica comporta un blocco temporaneo dell’iter amministrativo. La Corte ha comunicato che le motivazioni alla base della sua decisione saranno rese pubbliche entro 30 giorni, rendendo chiaro che senza il visto, la delibera non potrà avere efficacia, bloccando così l’assegnazione delle risorse necessarie per l’avvio dei lavori.
Rilievi della Magistratura Contabile
Sebbene i dettagli formali arriveranno in seguito, la camera di consiglio ha messo in luce profili di illegittimità su vari aspetti del progetto. Tra le principali criticità emergono:
- Dubbi sulla solidità delle coperture economiche.
- Incertezze sulle stime di traffico previste.
- Problemi di conformità alle normative ambientali e antisismiche, oltre che alle direttive europee.
In aggiunta, il progetto ha subito un incremento dei costi superiore al 50% rispetto alle previsioni iniziali, sollevando ulteriori perplessità sulla competenza del CIPESS, considerato più un organo politico che tecnico.
Reazioni del Governo
La notizia ha innescato reazioni forti all’interno del governo. Matteo Salvini, vicepremier e ministro delle Infrastrutture, ha definito la decisione come “un grave danno per il Paese”, interpretandola come un atto politico piuttosto che un giudizio tecnico. Durante un’interrogazione alla Camera, ha ribadito che il governo non intende ritirare la delibera e si impegna a trovare ogni possibile soluzione per avviare i lavori.
Salvini ha evidenziato i benefici del ponte, promettendo un risparmio di tempo e denaro, oltre alla creazione di 120 mila posti di lavoro. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha denunciato l’intervento della Corte come un “atto di invasione dei giudici”, sottolineando le opportunità di sviluppo che il progetto rappresenta per il Mezzogiorno.
Prospettive Future
La Corte dei Conti ha tempo fino al 7 novembre per riesaminare il provvedimento. Nel frattempo, il governo sta cercando soluzioni alternative per affrontare lo stop amministrativo, mantenendo viva la speranza di portare avanti il progetto.
La prossima fase dipenderà dalle motivazioni che la Corte comunicherà entro la scadenza, che potrebbero indicare le modifiche necessarie al progetto affinché la delibera possa ottenere il visto di legittimità. Fino ad allora, il futuro del Ponte dello Stretto rimane in un limbo, con il governo determinato a non arrendersi di fronte a questo ostacolo.
Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, ha espresso la sua contrarietà alla decisione, sottolineando l’importanza del ponte per il Sud e la necessità di affrontare le sfide per dimostrare le capacità delle regioni meridionali.


 
							 
							