Sottoscritto il Protocollo di Legalità per l’Ammodernamento della SS 106: Maggiore Sicurezza e Trasparenza nei Cantieri
Oggi, è stato firmato il Protocollo di legalità per il completamento dei lavori di ammodernamento della Strada Statale 106. Questa iniziativa si inserisce in un contesto di già avviati accordi siglati lo scorso luglio e si concentra sul lotto relativo al collegamento della SS 106 (km 0+000) alla SS 106 Var/a (km 17+000), includendo anche l’adeguamento della Strada Provinciale n. 16, fondamentale per il potenziamento della viabilità.
La firma del protocollo è stata apposta da diverse figure chiave: il Prefetto di Catanzaro, Castrese De Rosa, il Commissario Straordinario per la realizzazione degli interventi, Luigi Mupo, il Dirigente di Anas S.p.a., Roberto Piccinini, e il Dirigente dell’Ispettorato del lavoro per Catanzaro e Crotone, Annarita Carnuccio, insieme al rappresentante dell’impresa incaricata, Vincenzo Leone, e ai rappresentanti sindacali di Fillea CGIL, Filca CISL e Feneal UIL.
Questo accordo mira a potenziare i controlli sulle grandi opere in Calabria, con Anas S.p.a. come stazione appaltante, rafforzando il già esistente regime di verifiche antimafia. L’obiettivo principale è garantire la legalità e la trasparenza durante la realizzazione dell’opera, monitorando e vigilando per prevenire infiltrazioni mafiose e garantire la sicurezza nei cantieri.
In particolare, il Protocollo estende il regime delle informazioni antimafia a tutti i soggetti coinvolti nella filiera delle imprese, senza limiti di oggetto, valore o durata dei contratti. Qualora emergano elementi sospetti relativi a infiltrazioni mafiose, il soggetto aggiudicatore ha l’obbligo di risolvere il contratto o di imporre tale azione all’affidatario.
Il Protocollo prevede anche criteri rigorosi per la sicurezza nei cantieri e per il rispetto dei diritti dei lavoratori. Le modalità di assunzione della manodopera saranno sottoposte a particolare attenzione, con procedure di reclutamento trasparenti.
Per garantire un monitoraggio efficace, sarà istituita una banca dati informatica, contenente informazioni sui soggetti coinvolti nella progettazione e realizzazione dell’opera. Questa banca dati consentirà di:
- Monitorare gli aspetti procedurali e gestionali del progetto.
- Integrare il sistema di Monitoraggio Grandi Opere (MGO).
- Verificare le condizioni di sicurezza nei cantieri.
- Assicurare il rispetto dei diritti dei lavoratori.
- Monitorare la forza lavoro presente in cantiere, specificando le qualifiche professionali.
Il Protocollo stabilisce anche precise responsabilità di pianificazione. La predisposizione di un “Piano di controllo coordinato del cantiere e del sub-cantiere” sarà affidata al soggetto aggiudicatore, in collaborazione con l’affidatario e, se necessario, il gestore dell’interferenza.
Il regime delle informazioni antimafia sarà verificato attraverso la consultazione della Banca Dati Nazionale Antimafia (BDNA) e sarà applicato a tutte le categorie contrattuali, compresi servizi di mensa, pulizia e somministrazione di manodopera.
Inoltre, il Protocollo introduce misure per prevenire interferenze illecite e corruzione, imponendo obblighi di denuncia di situazioni sospette. Le condotte fraudolente saranno punite con sanzioni, mentre chi denuncia potrà beneficiare di misure di risoluzione contrattuale.
Un tavolo di monitoraggio, istituito in Prefettura e composto da rappresentanti delle organizzazioni sindacali, del soggetto aggiudicatore e del Gruppo Interforze Antimafia, si riunirà regolarmente per garantire il rispetto degli accordi.
“Con questo nuovo Patto,” ha dichiarato il Prefetto Castrese De Rosa, “estendiamo le verifiche antimafia sull’ultimo lotto dei lavori della SS 106, rafforzando il sistema di monitoraggio e assicurando che ogni intervento sia tracciabile e affidato a operatori affidabili, poiché non può esserci sviluppo senza legalità.”

