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Alta velocità, lo snodo di Paola verrà ancora una volta penalizzato Dibattito pubblico da rinnovare: si apra alla reale partecipazione della cittadinanza.

Anche nel nostro Comune, a Paola, si è aperto il Dibattito Pubblico a riguardo del progetto
di fattibilità tecnica ed economica della nuova linea Salerno-Reggio Calabria “Raddoppio
Cosenza-Paola/San Lucido”.  Un Dibattito Pubblico che vede parte attiva il Comitato
speciale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici chiamato ad accelerare l’iter
autorizzativo delle opere pubbliche del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Tra
queste opere rientra il raddoppio della Santomarco. Il Comitato Speciale esprime il parere
sul progetto entro 45 giorni dalla sua ricezione oppure entro 20 giorni dall’invio del
progetto modificato. Decorsi questi termini ricorrerà al principio del silenzio-assenso.
A detto incontro ha preso parte una delegazione di Rete dei Beni Comuni. Abbiamo preso
visione del progetto inerente il raddoppio della galleria Cosenza/Paola-San Lucido per
consentire il transito di mezzi AV, e si rendono necessari alcuni rilievi di natura storica,
paesaggistica e ambientale, nonché inerenti la sostenibilità economica e sociale della
progettazione presentata.
Preliminarmente è opportuno ricordare l’importanza storica che la città di Paola ha sempre
rivestito quale fondamentale snodo ferroviario della Calabria e del Mezzogiorno. La
comunità, nei primi anni del secolo scorso, ha registrato una notevole crescita
demografica grazie proprio al trasferimento di intere famiglie di ferrovieri provenienti da
varie parti di Italia. Una crescita che ha da subito prodotto benefici per l’economia di un
paesino rurale con evidenti ritorni in termini di servizi e infrastrutture (tribunale, ospedale,
casa circondariale), senza tralasciare gli importanti investimenti in opere strutturali che
hanno visto sorgere interi quartieri.
La Ferrovia è una parte della storia identitaria della nostra città che necessita di essere
salvaguardata ma soprattutto occorre garantire continuità attraverso efficienti e pensate
operazioni di rigenerazione urbana che, più del dato scientifico (rilievi geologici,
planimetrie, ecc.) tenga conto del giudizio e delle aspettative di una comunità alla ricerca
di un nuovo riscatto sociale.
Al fine di evitare fraintendimenti, siamo ben consapevoli dell’importanza strategica di
queste opere infrastrutturali e della loro opportunità per un’area come la nostra. Tuttavia,
da gruppo consiliare che vive e conosce il territorio, sia consentito innanzitutto evidenziare
il “metodo” utilizzato per l’organizzazione del Dibattito pubblico tenutosi lo scorso 21 luglio
presso la Sala consiliare del comune di Paola, in quanto evento non pubblicizzato
(sebbene aperto al pubblico) sui canali istituzionali e per cui i diretti interessati (i cittadini
che subiranno le procedure di esproprio e di demolizione delle proprie abitazioni) non sono
stati coinvolti né tanto meno interpellati. Pertanto, l’intero iter appare sin da subito
deficitario dell’adeguata trasparenza e partecipazione che, considerata la portata del
progetto, richiede il maggior coinvolgimento della popolazione.
Risulta importante e imprescindibile rinnovare, a data da concordarsi con
l’amministrazione comunale di Paola, il dibattito aprendo alla reale partecipazione della
cittadinanza.
Diversamente sarà premura di questo Gruppo Consiliare promuovere un tavolo tecnico o,
in alternativa, chiedere la convocazione di un consiglio comunale “aperto” agli interventi
dei cittadini oppure l’indizione di una conferenza dei servizi.
In merito agli aspetti più propriamente tecnici, pur riconoscendo la validità del progetto in
discussione – lo sottolineiamo ancora una volta – occorre osservare la necessaria
correlazione del raddoppio della galleria Cosenza-Paola con la realizzazione della nuova
linea AV di cui – ancora oggi – i cittadini calabresi non hanno contezza alcuna. Si è dunque
proceduto alla localizzazione di questa prima opera sul reticolo catastale dei comuni

interessati senza avere una visione di insieme, ovvero se questo raddoppio sarà al
servizio di una rete AV che seguendo la linea costiera collega la città di Paola al comune
di Cosenza (riqualificando anche l’intera area nei pressi della stazione di Paola) o, di
contro, se passando la nuova linea AV nell’entroterra (nei pressi del comune di Tarsia per
intenderci) servirà direttamente il territorio cosentino relegando la cittadina di Paola a
stazione secondaria di passaggio, perdendo definitivamente ogni rilevanza e centralità.
Inoltre, per come si evidenzia nella “Relazione giustificativa delle espropriazioni”, che nel
solo territorio di Paola oltre ad espropri di terreni prevede l’abbattimento di decine di
abitazioni, gran parte del suolo che sarà oggetto di occupazione per la realizzazione
dell’opera e delle relative infrastrutture, nel nuovo Piano strutturale Comunale, è
classificato come “aree per servizi terziari turistici” con evidenti ricadute sul tessuto sociale
della nostra comunità.
Gran parte dei lavori prevedono poi l’occupazione dell’area mercatale (adibita anche a
elisoccorso) e dei terreni limitrofi.
È chiaro che per una realtà come la nostra, caratterizzata da uno spopolamento che è di
gran lunga superiore alla media regionale, la perdita di tali chances e servizi, rappresenta
una richiesta che eccede ogni ragionevole pretesa.
Inoltre, da una più accurata analisi del territorio sono emerse ulteriori aree di intervento
con minor impatto paesaggistico unito al vantaggio del “minor costo” per la realizzazione
dell’opera.
Un’opera così importante e impattante merita la giusta attenzione da parte di tutti i soggetti
coinvolti direttamente e indirettamente e chiediamo la convocazione di una nuova riunione
per valutarne aspetti e alternative nell’interesse della miglior riuscita del progetto e del
raggiungimento di tutti i suoi obiettivi.

Andrea Signorelli
Capogruppo consiliare Rete dei Beni Comuni

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