Crisi nella gestione della piscina olimpionica di Crotone: la concessione annullata
Nella serata di ieri, la mandataria del raggruppamento di associazioni che gestiscono la piscina olimpionica ha ufficialmente comunicato il proprio recesso dal contratto di concessione, motivando la decisione con la “risoluzione per eccessiva onerosità”. Le responsabilità sono state attribuite alla società mandante e al Comune di Crotone, a causa di comportamenti ritenuti poco chiari, con la conseguenza di esentarsi da ogni responsabilità.
Questa mattina, a seguito della comunicazione, l’impianto è stato chiuso. L’amministrazione comunale ha definito l’atto come unilaterale, arbitrario e al di fuori del quadro normativo che regola i rapporti con l’ATI Blu DEA, ritenendolo potenzialmente dannoso e soggetto a gravi conseguenze legali.
L’amministrazione ha tentato di evitare questa situazione critica, consapevole del danno d’immagine che la chiusura dell’impianto avrebbe arrecato alla comunità, nonostante i noti contrasti interni tra le associazioni del raggruppamento. Tuttavia, oggi è emersa la necessità di ristabilire l’ordine e il benessere pubblico.
Pertanto, l’amministrazione ha incaricato il dirigente competente di avviare un procedimento di risoluzione nei confronti del concessionario, seguendo scrupolosamente le modalità previste dalla convenzione.
Inoltre, il Comune respinge con fermezza le accuse di responsabilità e si impegna a tutelare le proprie ragioni in ogni sede. Questa mattina, il vicesindaco Cretella e l’assessore allo sport Bossi hanno contattato Alfredo Porcaro, presidente del comitato regionale della FIN per la Calabria, il quale ha dimostrato disponibilità a un incontro imminente per trovare una soluzione che eviti la chiusura definitiva dell’impianto.

