Di nuovo morti sulla Ferrovia Jonica
Il drammatico incidente ferroviario del 28 novembre scorso a Corigliano – località Thurio – sulla linea ionica a binario unico ed elettrificata solo in parte, fra il regionale Sibari-Catanzaro ed un camion che è costato la vita alla capotreno Maria Pausini ed all’autista dell’autoarticolato Said Hannaoui, rimette in primo piano la questione della sicurezza delle linee ferroviarie calabresi e le sue ormai croniche carenze.
Poche migliaia di euro, per un rilevatore di ostacolo vicino gli attraversamenti, quando già è monitorata l’apertura e la chiusura dei passaggi a livello, potevano evitare questo incidente.
Ma anche eliminare o modificare i passaggi a livello come questo, posizionato in una curva, di difficile visibilità e movimento, specie per i mezzi pesanti, può migliorare enormemente la sicurezza. Ci sono soluzioni semplici, evidenti, poco costose, veloci da mettere in pratica per evitare simili tragedie a differenza dell’eliminazione totale dei passaggi a livello, che oggettivamente è operazione costosissima, lunga e complessa da realizzare, improponibile ed in alcuni casi senza soluzione.
Questo contrasto sembra dimostrare che ancora l’impegno a migliorare la sicurezza dei lavoratori e dei viaggiatori è del tutto insufficiente.
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