A Lamezia Terme, l’Allerta Continua per Atti Intimidatori
Lamezia Terme vive un aumento preoccupante degli atti intimidatori nei confronti degli imprenditori locali, con un episodio recente che ha visto coinvolto Franco Perri, co-proprietario del centro commerciale “Due Mari”. Questo nuovo evento, accaduto nella mattinata di oggi, evidenzia l’intensificarsi di minacce che hanno suscitato timore tra i cittadini e costretto le istituzioni a una reazione unitaria.
Il Nuovo Atto di Intimidazione
Nella notte tra il 13 e il 14 novembre, un avvertimento inquietante è stato rinvenuto davanti all’abitazione di Perri: una bottiglia contenente liquido infiammabile e due proiettili. L’imprenditore ha immediatamente presentato denuncia ai carabinieri, che hanno avviato le indagini, esaminando le registrazioni delle telecamere di sorveglianza nella zona per identificare i responsabili di questo gesto minaccioso.
Risposta del Consiglio Comunale
Nella stessa giornata, il Consiglio comunale di Lamezia Terme ha indetto una seduta aperta, durante la quale è stato approvato all’unanimità un documento di solidarietà alle vittime di intimidazioni recenti. Questo provvedimento rappresenta un messaggio forte e chiaro della determinazione della città a fronteggiare la criminalità, sostenendo coloro che subiscono minacce.
Un’Inquietante Sequenza di Attacchi
L’episodio che ha colpito Perri si inserisce in un contesto di crescente violenza contro attività commerciali a Lamezia. Negli ultimi giorni, la città ha assistito a esplosioni di ordigni: il negozio “Splendidi splendenti” su via Miceli è stato attaccato il 29 ottobre, seguito dall’esplosione di un ordigno davanti a “Ottica Dipi” il 2 novembre e un ulteriore attacco a “Marvin” in via XX settembre. Questi eventi, caratterizzati da evidenti intenti estorsivi, segnalano il possibile ritorno di una strategia criminale ben organizzata.
Background di Franco Perri
Franco Perri, era stato accusato ingiustamente di legami con la criminalità organizzata in passato, poi assolto nel 2022 dopo un arresto nel 2015 nell’ambito dell’operazione antimafia “Andromeda”. Il Gruppo Perri ha subito la confisca di un patrimonio di 800 milioni di euro, successivamente restituito. La sua situazione mette in evidenza come anche gli imprenditori che operano in modo legittimo siano nel mirino della criminalità, nonostante una storia giudiziaria risolta.
Proseguono le Indagini
Le indagini sono attualmente coordinate dalla Procura, con il supporto dei carabinieri. Anche se gli inquirenti mantengono un riserbo totale, non si esclude che l’attenzione della Dda di Catanzaro si concentri su questo episodio, date le sue implicazioni criminali. Il prefetto Castrese De Rosa ha recentemente evidenziato la scarsa predisposizione alla denuncia nel territorio, sottolineando l’importanza della collaborazione tra istituzioni e cittadini per combattere la criminalità. Il 28 novembre è prevista la firma di un Protocollo d’intesa per rafforzare la prevenzione e il contrasto delle minacce agli operatori economici.

