A Crotone la Festa dell’Architettura e dell’Arte 2025
Crotone — Si è svolta il 20 e 21 dicembre 2025, nella Sala Polifunzionale “FABBRICA” nel cuore della città, la Festa dell’Architettura e dell’Arte 2025, promossa dall’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Crotone e dalla Fondazione Architetti Crotone, in occasione dei 30 anni di attività dell’Ordine (1995–2025). L’evento, inserito nel calendario nazionale della quinta edizione della Festa, ha offerto due giornate di confronto su trasformazione urbana, sostenibilità ambientale e resilienza delle città contemporanee.
Il filo conduttore dell’edizione è stato “Le città resilienti: resilienti Crotone – Cityscape. Tra vulnerabilità e rigenerazione”. Scelta non casuale la sede, collocata in un’area cittadina di particolare fragilità geomorfologica e urbanistica: la posizione ha alimentato il dibattito su strategie progettuali per affrontare rischio idrogeologico, adattamento climatico e politiche di rigenerazione.
La prima giornata si è aperta con i saluti istituzionali del presidente OAPPC Crotone Giovanni Gentile, del presidente della Fondazione Francesco Livadoti, del segretario Alessandro Formaro e della presidente del Dipartimento Formazione Mariella Lucente. È stata inaugurata la mostra “La Città Osmotica – Città Spugna”, a cura dell’Istituto Nazionale di Bioarchitettura (INBAR), con l’intervento della presidente nazionale Anna Carulli.
I contributi tecnici del tavolo INBAR hanno sviluppato il tema della città-osmootica e dell’acqua come risorsa strutturale per il progetto urbano. Anna Carulli ha invitato a superare la logica emergenziale nella gestione delle acque, proponendo soluzioni basate sulla natura: spazi permeabili, tetti verdi e infrastrutture ecologiche. Interventi di rilievo hanno riguardato visioni di bioarchitettura per il Mediterraneo (Carulli), la “bioarchitettura dei suoli e delle acque” (Giò Dardano), il rapporto tra innovazione e comfort abitativo con casi studio internazionali (Pier Luigi Carcerano) e la continuità tra terra e acqua (Giovanni Fiamingo).
La seconda giornata, moderata da Ivana La Croce e Antonio Greco, ha visto la partecipazione di rappresentanti istituzionali e ordini professionali. L’on. Elisabetta Barbuto ha rimarcato l’importanza di relazioni tra progettazione e politiche pubbliche; l’assessore all’Urbanistica del Comune di Crotone Giovanni Greco ha confermato l’attenzione dell’Amministrazione sui temi proposti dall’Ordine.
Sul fronte delle politiche urbane, Alessandro Panci ha richiamato l’impegno degli Ordini professionali nella proposta di una legge nazionale sulla rigenerazione urbana, sottolineando la necessità di norme che tutelino la qualità del progetto e l’interesse pubblico. La ricerca accademica ha portato al confronto il progetto “REKAP Coast” della Prof.ssa Consuelo Nava, finalizzato alla rigenerazione adattiva delle città costiere, e il contributo video dell’arch. Alfonso Femia sul progetto “Mediterranei Invisibili”.
Grande attenzione ha suscitato il laboratorio coordinato da Mario Cucinella, nell’ambito del programma Antica Kroton e della Fondazione SOS – School of Sustainability. I professionisti coinvolti hanno presentato un masterplan e proposte operative per la riqualificazione del fiume Esaro come infrastruttura ecologica e connettiva tra città, paesaggio e sistemi naturali, coerente con le strategie di resilienza climatica.
La tavola rotonda, con Anna Carulli, Pier Luigi Carcerano, Giò Dardano, Elisabetta Dominijanni, Giovanni Fiamingo e Giovanni Greco, coordinata dalle domande del Dipartimento Giovani, ha evidenziato differenze di vedute come risorsa. Il confronto, vivace e approfondito, ha ribadito l’importanza di ascoltare il territorio nella sua interezza e di mettere a sistema competenze diverse per anticipare e gestire i cambiamenti.
A conclusione della manifestazione è stata celebrata anche l’identità professionale con la consegna dei riconoscimenti agli iscritti con 25 anni di attività e ai “Senatori” con 30 o più anni di esercizio professionale. Un momento simbolico che ha sottolineato il valore della continuità e dell’impegno degli architetti nella storia dell’Ordine e nella cura della città di Crotone.

