Europe

EUROPA ALLA PROVA DELLE CRISI GLOBALI MA SENZA STRATEGIA. SERVONO PIANI COMPETITIVI E REGOLE EQUE PER SCAGIONARE CONTINUA INSTABILITA’  

“L’Europa ha un problema di approvvigionamento dovuto alla sua naturale insufficienza energetica, dove la parola energia intende anche e soprattutto l’energia calorica, cioè il cibo, oltre che gas e petrolio. Questa insufficienza ci obbliga a importare, con i rischi che stiamo sperimentando” così il prof. Pietro Paganini, analista socioeconomico e geopolitico, in un’intervista rilasciata a InsideOver in merito alle attuali crisi geopolitiche ed economiche che impattano sull’Europa. “ La conseguenza più immediata, oltre all’instabilità politica -prosegue- è l’inflazione che a sua volta può generare instabilità sociale”. E aggiunge “Se l’Europa ha avuto il merito di affrontare la questione ambientale, non ha avuto la capacità di modificare i propri piani di azione e rispondere immediatamente alle difficoltà che si sono improvvisamente presentate e verso le quali l’Europa stessa ha qualche responsabilità”. Sulla crisi di Suez ha dichiarato “mette in grande difficoltà l’industria della logistica che è il perno del commercio globale spingendo i prezzi verso l’alto, rallentando le consegne, e a catena frenando i consumi ma anche la produzione. Questo vale soprattutto per chi non è autosufficiente come l’Europa. Gli USA sono più immuni a questa instabilità, uno perché sono lontani geograficamente dal centro dell’instabilità (Ucraina, Medioriente); due perché logisticamente sono più o meno immuni avendo la Cina a Ovest, il canale di Suez, e rifornendosi di cibo anche dal Centro e Sud America”. Riguardo l’azione di Governo a proposito di come si posizioni l’Italia in questo contesto di crisi “la Presidente Meloni ha colto la necessità di ‘proteggere’ l’Europa. Ma non ha compreso, ancora, quali strategia servono. E come per il calcio, non ha capito che la miglior difesa è l’attacco. Tradotto, la miglior protezione non è il protezionismo sovranista ma il commercio globale resiliente. Servono cioè piani che ripensino la globalizzazione e rendano Italia ed Europa competitivi. L’Italia non è autosufficiente in quasi nulla, soprattutto a livello energetico, anche alimentare. Dobbiamo importare, così come dobbiamo esportare i così detti prodotti dell’eccellenza. Quando importiamo dobbiamo farlo con paesi amici e in un insieme di regole eque, resilienti. La sostenibilità deve essere all’interno di questa parola abusata: ‘resilienza’ ”. Infine, un passaggio sulle prossime Europee “serve riformare l’impalcatura della UE, per renderla un progetto dei cittadini e non un progetto burocratico. Il Parlamento che è la casa dei cittadini deve assumere il controllo dei processi legislativi” ha dichiarato Paganini aggiungendo che “è necessario rilanciare un’ Europa capace di guidare nei principi e nella forza economica, cioè nella competizione”.

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