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Calabria: servizio 118, D’Ippolito (M5S) si appella ai parlamentari e sindaci calabresi, “urgenti nuove norme per inquadrare a modo il personale medico, indispensabile l’unità politica”

«Bene ha fatto la direzione generale provvisoria dell’Asp di Catanzaro a deliberare risorse per coprire in via temporanea parte dei turni dei medici del 118 fino al prossimo dicembre, così intervenendo sulle drammatiche conseguenze scaturite dalle persistenti, gravi carenze dell’organico, aspetto che la terna commissariale non aveva invece affrontato a modo, anzi peggiorando la situazione con il blocco e il recupero delle indennità aggiuntive, che invece l’Asp di Cosenza continua a pagare per il soccorso, ove possibile, con ambulanze medicalizzate». Lo afferma, in una nota, il deputato M5S Giuseppe d’Ippolito, che aggiunge: «Tuttavia, nel Catanzarese e negli altri territori della Calabria mancano centinaia di medici del 118, per cui urgono nuove norme nazionali che garantiscano la congrua remunerazione, l’adeguato inquadramento contrattuale e la formazione specifica di questi professionisti dell’emergenza-urgenza. Servono provvedimenti strutturali per assumere, formare e stabilizzare i medici del settore, su cui finora abbiamo visto troppa retorica, priva di fatti concludenti». «Ho seguito con attenzione – sottolinea il parlamentare del Movimento 5 Stelle – le giuste rimostranze dei medici del 118 in servizio nell’Asp di Catanzaro. I loro sfoghi e le richieste non possono restare inascoltati. Per questo è essenziale la risolutezza e la coesione di tutti i parlamentari calabresi, posto che la nostra sanità paga gli effetti di una lunga disorganizzazione amministrativa e di una vecchia incapacità politica, di risapute incrostazioni, di un riparto penalizzante del Fondo sanitario e di un commissariamento ancora privo di figure qualificate di provenienza statale, di mezzi finanziari e operativi». «Mi appello anche ai sindaci calabresi, perché, al fine di risolvere questo problema dell’emergenza-urgenza, drammatico quanto ingravescente, si formi – conclude D’Ippolito – la più ampia unità politica, nell’interesse primario dei pazienti e degli utenti»

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